Marco Andreolli, Yuto Nagatomo, Danilo D'Ambrosio, Saphir Taider, Ezequiel Schelotto. Quando Roberto Mancini dichiara candidamente che in molti partiranno, il riferimento è ai giocatori sopra citati, più possibili new entry derivanti da opportunità di mercato improvvise, che saranno valutate attentamente dalla dirigenza. A una quindicina di giorni dalla fine del mercato estivo c'è fretta di sbloccare ognuna delle situazioni in stallo, diverse tra loro ma con un unico comun denominatore: la necessità di cedere. Più che le esigenze di bilancio (tra ingaggi risparmiati e incassi dai cartellini si può raccogliere un mini tesoretto), la spada di Damocle è l'obbligo di proporre ai nastri di partenza una rosa di non più di 25 giocatori e il rischio di lasciar fuori chi non fa le valigie in tempo è enorme. Ma l'Inter ha fretta di cedere anche per poter completare la squadra a disposizione di Mancini con gli ultimi innesti, che il tecnico vorrebbe almeno prima dell'esordio in campionato. In questa sessione di mercato, il problema di abbondanza ha già mietuto due 'vittime' tra i possibili rinforzi graditi all'allenatore. 

MEGLIO LA SICURA GENOVA - Circa un mese fa a tirarsi fuori dal trasferimento a Milano è stato Ervin Zukanovic, che dopo aver atteso inutilmente l'accordo tra Inter e Chievo ha detto sì alla Sampdoria, decisamente più concreta nei suoi confronti. Un ribaltone che ha causato ai nerazzurri un doppio problema: la rinuncia al terzino sinistro ancora mancante in rosa (Mancini disse di lui che sarebbe stato l'ideale per il ruolo) e il ritorno non preventivato di Schelotto, già convinto di rimanere a Verona e ad oggi ancora senza un'alternativa a portata di mano per il proprio futuro. In altre parole, in un colpo solo un rinforzo in meno e un esubero in più, con delusione di entrambi. Il motivo? La presenza in rosa di troppi terzini, almeno due in più del previsto e da cedere prima di acquistarne un altro. Le tempistiche purtroppo sono state avverse (la situazione nel frattempo è ancora la stessa, solo che al posto di Santon in lista partenti è entrato D'Ambrosio) e Zukanovic ha optato per la Sampdoria, che ha dimostrato di volerlo fortemente e ha accontentato le richieste del Chievo.

NON MELO... ASPETTAVO - Ieri è andata in scena una situazione analoga. Dopo aver atteso per settimane, mantenendo contatti costanti con Mancini, Felipe Melo ha firmato il rinnovo con il Galatasaray. Stanco anche lui di attendere che la dirigenza nerazzurra riuscisse a fargli posto in mediana, dove nel frattempo si era aggregato anche Saphir Taider (prossimo al trasloco, Bologna o Amburgo pronte ad accoglierlo). Parallelamente, le buone risposte dal campo di Assane Gnoukouri hanno contribuito a non accelerare per il brasiliano, fino all'epilogo di ieri. Benché, come ha detto Ausilio dopo il Trofeo Tim, numericamente la squadra fosse a posto in mediana, il Mancio avrebbe voluto Melo come elemento d'esperienza anche nello spogliatoio, proprio quella dote che la scorsa stagione il tecnico invocava in vista della campagna acquisti. Ad oggi, nella zona nevralgica del campo abbondano centrocampisti nati negli anni '90 e il più esperto è Medel, già titolare la scorsa stagione. L'abbondanza nel reparto ha però frenato a lungo l'ipotesi Felipe Melo, fino al suo rinnovo con il Galatasaray che lo ha messo fuori dai giochi salvo sorprese nei prossimi giorni.

Zukanovic e Melo, giocatori non certo di alto profilo ma adatti alle esigenze tecniche di Mancini, erano praticamente in mano ad Ausilio ma le ataviche difficoltà a cedere dell'Inter hanno fatto sfumare entrambi gli arrivi. E se il terzino è ancora nella 'to do list' del diesse (difficile trovarne uno con le caratteristiche e al prezzo del bosniaco), è probabile che a centrocampo la squadra rimanga così, sperando che l'atteggiamento in campo da veterano del 19enne Gnoukouri possa sopperire alla carenza di personalità in mediana.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 14 agosto 2015 alle 17:05
Autore: Redazione FcInterNews.it
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