“Una volta mi pentii di aver parlato, mai di essere rimasto in silenzio”. Non c’è che dire, le perle di saggezza socratiche continuano ad avere un valore inestimabile anche ai giorni d’oggi. E in casa Inter un concetto simile figura al centro dei rapporti che il club nerazzurro ha deciso di intrattenere con i media. Il post Juventus-Inter è stato solo l’inizio di una guerra fredda tra Josè Mourinho, appoggiato in toto dal club, e i giornalisti, accusati dallo Special One di prenderlo di mira al di là delle sue responsabilità e di riservargli un trattamento che non ha pari tra i colleghi allenatori. Dopo la vittoria ai danni del Rubin (e la sua rivincita personale contro le critiche piovutegli addosso), Mou ha snobbato Mediaset e Sky, le emittenti tv che più lo ‘corteggiano’ e che spesso e volentieri esprimono, a suo dire, giudizi affrettati e fuori luogo nei suoi confronti. La miglior vendetta è stata dunque il silenzio, strategia che rimarrà immutata anche in occasione della trasferta bergamasca, sia prima che dopo il match contro l’Atalanta. Non fosse stato per l’imposizione dell’Uefa, il portoghese avrebbe tenuto la bocca cucita anche dopo il match di coppa.

L’Inter è dalla parte del suo tecnico e, a quanto pare, spinge affinché mantenga il silenzio ed eviti di creare ulteriori polemiche dicendo ciò che pensa. La squadra ha bisogno di stare tranquilla, non servono spunti da dare ai media al fine di creare polemiche e se la situazione richiede una simile presa di posizione, così sia. Certo, c’è sempre un lato antipatico in una decisione di questo tipo, soprattutto perché priva i tifosi e gli spettatori del parere dello Special One, sempre interessante a prescindere di ciò che dice. Probabilmente, anche per questa ragione, la miglior ‘vendetta’ è proprio quella di privare gli organi di informazione, senza distinzione, delle sue dichiarazioni, senza dubbio le più attese rispetto a tutti i tecnici del massimo campionato. Meno materiale per produrre articoli o servizi, dunque... Magari questo atteggiamento ostruzionista aiuterà a chi ama punzecchiare e puntare il dito gratuitamente a capire che certi atteggiamenti non sono sempre ben accetti e che stuzzicare il can che dorme non conviene a nessun attore della filiera calcistica…

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 11 dicembre 2009 alle 19:44
Autore: Fabio Costantino
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