Un sabato infausto questo 5 dicembre per i colori nerazzurri. Prima la vittoria del Milan, poi la sconfitta contro la Juventus. In pratica, entrambe le inseguitrici hanno rosicchiato 3 punti alla capolista, che ora vede notevolmente ridotto il proprio margine di vantaggio, pur sempre rassicurante. Dispiace per come sia andata la partita di Torino, ma le premesse non lasciavano ben sperare, a dir la verità. Prima quella fastidiosa testimonianza dell'ex guardalinee, poi la conferma della squalifica di Maicon. In mezzo, le sempre verdi polemiche sui cori contro Balotelli. Quanto bastasse per destabilizzare l'ambiente interista prima di una partita così importante. Il resto lo hanno fatto i protagonisti in campo ieri sera, che di certo non hanno fatto vedere il meglio di sé. Inutile nascondersi: uno dei principali colpevoli della pessima partita dell'Olimpico è stato Saccani, che ha sbagliato tanto, troppo, senza però favorire esclusivamente una delle due contendenti (magari qualche decisione pro-Inter il dirigente di gara avrebbe potuto prenderla, soprattutto nell'area di rigore juventina). In questo modo ha aumentato la tensione sul rettangolo di gioco, portando all'esasperazione di un clima già di per sé caldissimo (nonostante il freddo di Torino). Il risultato è stata la rissa di fine partita, tutto materiale per la prova tv del giudice sportivo: spintoni, trattenute, testate e sceneggiate hanno reso il derby d'Italia uno spettacolo obrobrioso, in cui i valori tecnici delle due avversarie sono stati travolti dal nervosismo e da atteggiamenti avari di fair play.

Arbitro a parte, dunque, gli stessi giocatori hanno dato probabilmente il peggio di sé a di questa partita non resta di positivo che la prodezza di Marchisio e il primo gol in trasferta di Eto'o. Difficile, al di là del risultato (ovviamente sponda juventina), trovare altri aspetti degni di menzione. Che resta della serata dell'Olimpico? Una Juve tornata prepotentemente in corsa nella lotta scudetto (assieme al Milan, ancora più vicino alla capolista) e un'Inter che si è confermata incapace di imporsi nelle partite che contano, contro squadra di alto livello (Barcellona docet...). Ma, soprattutto, è stata confermata sul campo l'assoluta imprescindibilità di Sneijder, ormai ago della bilancia delle fortune interiste. Purtroppo ogni partita senza l'olandese conferma la necessità per il gioco dell'Inter di averlo a disposizione, negarlo significherebbe chiudere gli occhi senza ragione. Inoltre, questa Inter fatica a mantenere alto il livello di concentrazione nei momenti più caldi e spesso si abbandona alla corrente, pur se spinge nella direzione sbagliata. Numeri alla mano, per quanto il danno sia rimarchevole, la squadra mantiene comunque 4 e 5 punti di vantaggio sulle inseguitrici che, dopo 15 giornate, rappresentano un buon bottino per cui chiunque avrebbe firmato a inizio stagione. La sconfitta contro la Juventus, che brucia soprattutto alla luce della rivalità tra le squadre, non è una tragedia, ma deve servire da lezione perché neanche la capolista può permettersi di rilassarsi. Alle sue spalle i mastini con la bava alla bocca non mancano di certo.

A questo punto è meglio archiviare immediatamente questa brutta serata, cercandone una assai più gloriosa mercoledì sera. A San Siro scenderà in campo il Rubin Kazan, non certo la Juventus. Ma non v'è dubbio che le motivazioni dei russi saranno alla pari di quelle dei bianconeri. Stavolta però Mourinho sa che non si può scherzare con il fuoco e che, rispetto a quella contro i bianconeri, la sfida contro il Rubin non è come le altre: vale la qualificazione al prossimo turno di Champions League e, di conseguenza, un'intera stagione.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 06 dicembre 2009 alle 11:21
Autore: Fabio Costantino
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