Ormai ha raggiunto i livelli di un'ossessione. Non c'è giorno in cui un quotidiano sportivo catalano, e spesso madrileno, non sbatta Lautaro Martinez in prima pagina sostenendo che il Toro sia praticamente un giocatore del Barcellona, che l'Inter si sia rassegnata a perderlo, che i blaugrana spenderanno meno della clausola inserendo dei giocatori da una lista da loro scelta. Insomma, vero che ci sia poco da raccontare in ambito calcistico, vista la situazione di pausa a tempo ancora indeterminato, ma in realtà questa campagna mediatica ha poco di concreto.

La situazione rimane la solita da giorni, al netto di dichiarazioni come quella dell'allenatore Quique Setien che ammette il gradimento per l'attaccante argentino, giudicandolo indirettamente più facile da raggiungere rispetto a Neymar ("Chi sceglierei fra Neymar e Lautaro? Sono entrambi ottimi giocatori, che qualunque allenatore vorrebbe allenare. Ma il brasiliano costa molto, non sarà facile prenderlo", ha detto a Cadena Ser). Una valutazione che stona con una devente prima pagina di El Mundo Deportivo, che andando controcorrente sottolinea come il Barcellona non pagherà i 111 milioni della clausola e si sente forte dell'accordo già trovato con l'entourage dell'attaccante di Bahia Blanca, per uno stipendio che si avvicina ai 10 milioni a stagione praticamente impareggiabile dall'Inter. Ma non basta, perché forte del contratto fino al giugno 2023, la società nerazzurra non ha la minima intenzione di agevolare la partenza del suo gioiello e ha confermato di non avere interesse per le contropartite proposte nella trattativa. O la clausola, o nulla. E se i blaugrana non riuscissero a cedere entro il 15 luglio un gruppo di giocatori, raggranellando l'importo della clausola (già piazzare Coutinho in Premier League sarebbe un toccasana), difficilmente potrebbero esporsi finanziariamente staccando un assegno da 111 milioni. In pratica, per quanto rimanga la prima scelta per rinforzare l'attacco, non c'è trattativa tra nerazzurri e catalani, un po' come accadde nell'estate 1997 per Ronaldo, che si trasferì a Milano dopo il versamento dei 48 miliardi di lire previsti dalla clausola nel suo contratto.

In un contesto del genere, checché ne dica l'allenatore del Barça, paradossalmente sarebbe più facile riportare Neymar in Catalunya. Recenti indiscrezioni dalla Francia danno il Paris Saint-Germain disponibile a parlarne (anche se è tutto da verificare) ma la valutazione del brasiliano è sui 180 milioni di euro. Cifra nettamente superiore a quella di Lautaro, ma ammortizzabile in più rate e, soprattutto, riducibile tramite eventuali contropartite tecniche. Per esempio, il Barcellona potrebbe mettere sul piatto Antoine Griezmann e/o Samuel Umtiti, entrambi francesi, sfamando così la fame di nazionalismo del Psg. In particolare l'attaccante, che non ha reso secondo le aspettative, può essere il jolly per riabbracciare Neymar (complicata una cessione diretta del Petit Diable a cifre altissime). Se infatti l'Inter non può permettersi il suo stipendio da quasi 20 milioni a stagione, diverso è il discorso per i parigini che sono abituati a versare stipendi molto ricchi. Umtiti potrebbe poi essere il sostituto di Thiago Silva, qualora il brasiliano lasciasse a fine contratto la capitale francese.

In un mercato che si preannuncia più povero e con la necessità di realizzare anche qualche plusvalenza, investire 111 milioni in un'unica soluzione sembra troppo anche per una big europea come il Barcellona. Che, provando a inserire contropartite nella trattativa con l'Inter, aveva intenzione anche di iper-valutare alcuni dei propri calciatori. Un gioco finanziario impraticabile ad oggi con i nerazzurri, ma attuabile con il Paris Saint-Germain sempre che ci sia la volontà da parte di tutte le parti in causa (Leonardo come la pensa? E Griezmann?). Sicuramente, oltre a Lautaro anche Neymar gradirebbe (ri)vestire la maglia blaugrana, non a caso la scorsa estate spinse per lasciare Parigi senza riuscirvi. E se il parere di Leo Messi è decisivo in questo genere di situazioni, di certo la Pulce apprezzerebbe l'idea di tornare a dialogare in campo con la stella brasiliana (l'ex presidente Sandro Rosell ha sottolineato la loro profonda amicizia). Mentre il Toro al contempo rimarrebbe volentieri a Milano, dove sta bene e spera di ottenere un significativo aumento di stipendio che legittimi il suo attuale status di centravanti emergente più ricercato d'Europa.

Ipotesi, suggestioni, idee. Per il momento non c'è altro, perché i tempi non sono ancora maturi e di acqua sotto i ponti ne deve ancora passare. Ma se in Catalunya pensano che sia più facile portare via Martinez dall'Inter rispetto a Neymar dal Psg, forse dovrebbero farsi un po' di conti in tasca. Perché non basta chiamarsi Barcellona per averla sempre vinta.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 19 aprile 2020 alle 19:10
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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