Ci siamo. Mateo Kovacic scalda i motori e sta per prendersi l'Inter. Lui, oltre a Milito e Zanetti, è stato il grande assente di questo inizio di stagione. Lui, che doveva essere il centro del progetto tecnico di Mazzarri, che appena insediatosi sulla panchina interista aveva ben presto fatto capire le idee che aveva sul giovane croato.

RISENTIMENTO ALLE SPALLE – L'infortunio muscolare, per fortuna, ormai è alle spalle. Più grave del previsto? In realtà, come dicemmo a suo tempo, la definizione di 'risentimento muscolare' non definisce al meglio l'entità del danno. E, infatti, lo staff medico nerazzurro ci è andato con estrema cautela sui muscoli dell'ex Dinamo Zagabria. Zero rischi, anche a costo di perdere le amichevoli di inizio stagione. Adesso Kovacic è pronto a tornare a lavorare in gruppo, presumibilmente già da oggi. Nel mirino la sfida di Tim Cup con il Cittadella di domenica e, soprattutto, l'esordio in Serie A con il Genoa.

DAL GENOA AL GENOA – Lo scorso anno, al Meazza nell'ultima giornata dell'anno solare 2012, Stramaccioni contro il Grifone puntò sul tridente pesante Cassano-Milito-Palacio. Finì 1-1, con Cambiasso a salvare capre e cavoli all'85' e Livaja a sparare sul palo da zero metri il possibile 2-1. Fu soprattutto la partita in cui Milito s'infortunò al ginocchio: l'inizio della fine per il Principe (e per l'Inter), che poi rientrò col Chievo e, a distanza di qualche giorno, fece crac col Cluj. Dal Genoa al Genoa, un nuovo inizio: Mazzarri debutta a San Siro e Kovacic potrebbe riprendere in mano la sua Inter.

COME HAMSIK – Lo ha detto Mazzarri: “Lui può diventare in questa Inter quello che Hamsik era per il mio Napoli”. Kovacic è fondamentale a livello tattico, perché con le sue percussioni e la sua capacità di catalizzare il gioco della squadra, resta un unicum nella rosa nerazzurra. Interno nel 3-5-2, rifinitore nel 3-4-2-1, trequartista nel 3-4-1-2: con il baby croato, Mazzarri avrà ampia scelta. Senza contare la qualità intrinseca che il numero 10 ha nelle sue corde. Caratteristiche anche queste non rintracciabili in nessun altro elemento del gruppo nerazzurro.

Magari qualcuno avrà sottovalutato la mancanza di questo 19enne. Magari soltanto adesso che tornerà a giocare si capirà quanto è mancato. Lui, Mateo. Il grande assente finora, pronto a trasformarsi nel grande protagonista dell'anno.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 14 agosto 2013 alle 11:40
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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