A Giuseppe Marotta sono bastate due ore dall'annuncio ufficiale della sua nomina a nuovo amministratore delegato Sport di FC Internazionale per chiarire, in pochi concetti, le proprie intenzioni e idee. Oltre ai prevedibili ringraziamenti e all'endorsement per la famiglia Zhang, che lo ha fortemente voluto nel quadro dirigenziale, il manager varesino si è presentato nelle vesti nerazzurre con parole significative, ricercate, che potessero riassumere il suo nuovo corso.

"Da oggi faccio parte della grande Inter". Ha esordito così Marotta, in una sorta di autoannuncio attraverso i canali ufficiali del club. L'espressione 'Grande Inter' non è casuale, perché serve a rimarcare l'importanza della società per cui lavorerà anche rispetto al suo recente passato alla Juventus, dove un aggettivo del genere non sarebbe mai stato pronunciato. Due parole per sottolineare come il suo contesto presente non sia inferiore a quello passato.

"Inizia un nuovo capitolo dopo l'esperienza chiusasi. Questa è una nuova esperienza". Espressione significativa e indirizzata ai tanti tifosi interisti che non riescono a digerire il Marotta versione juventina. Il manager ha sottolineato, con fermezza, la rottura con il suo passato e l'apertura di una nuova vita professionale. La volontà è proprio enfatizzare il concetto, con grande fermezza, per presentarsi al nuovo pubblico con la chiara intenzione di non guardarsi più alle spalle.

"Già da sabato con l'Udinese è importante per ritrovare quella stima che forse si è persa". Frase da dirigente consumato, da uomo di campo non certo al primo giorno ufficiale di incarico. Quando Marotta parla di "stima che forse si è persa" fa riferimento al recentissimo periodo della squadra, che ha ottenuto appena una vittoria nelle ultime sette gare. In questo modo, il nuovo Ad nerazzurro richiama alle proprie responsabilità i calciatori e lo staff tecnico affinché tornino immediatamente alla vittoria. Concetto rafforzato da altre parole in perfetta linea: "I punti a disposizione sono ancora tanti, non bisogna rilassarsi e capire che tutti i traguardi sono raggiungibili". Testa al campo e massima concentrazione, perché bisogna tornare alla vittoria.

"Normale che nelle decisioni che bisogna prendere debba avere un ruolo autoritario". Riferimento politico, materia che l'ex dirigente della Juventus dovrà gestire anche all'Inter. Il club nerazzurro, a suo dire, ha il palmares e la storia per sedere al tavolo delle grandi d'Europa e far valere il proprio parere. Una sottolineature del ruolo istituzionale che FC Internazionale ha smarrito tra FFP e Settlement Agreement ma che deve assolutamente recuperare prima possibile. Perché i successi sul campo passano anche dal rispetto che il club riscuote all'esterno. Un nervo scoperto in casa nerazzurra, soprattutto in Italia dove per molti anni si è avuta più di una sensazione della poca valenza della società in ambito calcistico-politico. E in tal senso deve esserci subito un'inversione di rotta concreta.

"Spalletti è un ottimo allenatore, bisogna farlo lavorare tranquillamente e tocca a noi supportarlo in tutte le sue attività". In tema di attualità, questa è l'espressione più importante di Beppe Marotta nel suo primo giorno da interista. La secchiata d'acqua pubblica gettata addosso alle polemiche indirizzate a Luciano Spalletti è necessaria per smorzare le illazioni sul futuro del tecnico, che per gli organi di informazione sarebbe messo in discussione anche dal nuovo Ad. Potrebbe trattarsi si una banale frase di circostanza, è chiaro. Ma in questo momento anche la facciata è fondamentale per preservare la squadra e soprattutto il tecnico dal tourbillon di critiche piovute dopo l'eliminazione dalla Champions League. 

In un paio di ore, Marotta ha fatto subito intendere quanto preziosi possano essere il suo apporto e la sua esperienza per la causa nerazzurra. 

VIDEO - COPENAGHEN-BORDEAUX, MAGIA DI KARAMOH IN EL

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 13 dicembre 2018 alle 21:35
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
vedi letture
Print