Come a Firenze, senza reti in fuorigioco. L'Inter passa a Verona, un altro scontro 'diretto' e prende di mira il quarto posto, in attesa che la Fiorentina contro il Chievo se lo riprenda. Serata di grande soddisfazione per i nerazzurri, che passano su un campo difficile e lo fanno con personalità, sprecando tanto ma finalizzando il giusto. La strada intrapresa è quella giusta e se Hernanes continua a confermarsi talismano sarà dura rinunciarvi da qui alla fine della stagione. Sei risultati utili consecutivi, quattro successi e strada giusta intrapresa.

UNA PROMESSA E' UNA PROMESSA - “Come festeggerei il rinnovo? Con un gol”. Lo ha detto, sorridendo, Rodrigo Palacio proprio ieri, dopo l'annuncio del prolungamento di contratto che lo legherà ai nerazzurri fino al 2016. El Trenza è un uomo di parola, non stava scherzando affatto. E ha mantenuto la promessa, dopo appena 14 minuti di gioco. Quindicesimo gol stagionale, 13esimo in campionato e 0-0 sbloccato, primo tassello per una vittoria preziosa. Tra l'altro, nota curiosa, l'Inter degli stranieri ha il merito di unire l'Italia con questa giocata sull'asse Jonathan-Palacio: gol fotocopia come quello al Catania alla seconda giornata: dribbling ubriacante, cross basso e piatto in fondo al sacco. Sicilia e Veneto accomunati, se non è nazionalismo questo...

DAL DIVINO AL MIRACOLATO - Tutti aspettavano Iturbe, ma la luce al Bentegodi l'ha accesa Jonathan. Poco rispettosamente c'è chi lo ha soprannominato il divino, di certo di divino c'è stato il doppio passo con cui ha mandato a scuola Albertazzi e in gol Palacio. Numero brasiliano davanti al Ct della nazionale italiana, che in teoria potrebbe convocarlo in azzurro al Mondiale. Probabilmente non basterà questa mirabilia, ma alle 21.02 di ieri a Prandelli un dubbio sarà venuto. Magari più che alle 22.08, quando l'esterno ha raddoppiato. Se Jonathan è stato divino, D'Ambrosio è il miracolato. L'assenza last minute di Nagatomo lo ha chiamato in causa quando neanche lui avrebbe sperato, e lui si è fatto trovare pronto finché il fiato lo ha sorretto. Prova solida, la sua candidatura per un posto fisso prende quota.

SFIDA SU APPSTORE - Senza vincitori né vinti la sfida digitale andata in scena al Bentegodi. Due le applicazioni a confronto, ovviamente di ultima generazione: iCardi e iTurbe, entrambi prodotti da una software house in Argentina ed esportati per la vendita in Italia. Già in voga tra i giovani, saranno ancora più apprezzati nei prossimi anni, quando i frequenti aggiornamenti ne garantiranno migliorie. Ad oggi, c'è ancora tanto da lavorare. Se nel test del Bentegodi iCardi, pur avviandosi subito e con grande efficacia, ha riscontrato qualche giro a vuoto di troppo, iTurbe ha impiegato troppo a caricare ma pur se a sprazzi e con qualche bug si è confermata un'app interessante. Palla agli sviluppatori, dunque, per rendere entrambi i software un successo mondiale. Inter e Verona, comunque, gongolano per averne il copyright e i diritti di vendita.

MAZZARRI DA RECORD - Bella Inter, Mazzarri empatico. L'allenatore nerazzurro ha vissuto con grande trasporto la trasferta della sua squadra al Bentegodi, campo difficile come la stessa Juventus può testimoniare. Eppure, salvo qualche fase di gioco troppo avventurosa dal punto di vista della gestione del pallone, la sua formazione ha palesato la personalità dei bei tempi, soprattutto nella ripresa quando era lecito attendersi il forcing scaligero. Invece niente, Handanovic si è sporcato i guantoni solo nel recupero e la difesa titolare, dopo il Torino, ha confermato di essere ben assortita. Il mister, dal canto suo, accoglie il vantaggio di Palacio dicendo ai suoi che si è ancora sullo 0-0, poi vive ben 14,34 minuti seduto in panchina nel secondo tempo, senza neanche accennare a uno scatto. Un record, come sottolinea da bordo campo il buon Marco Barzaghi per Mediaset. Eppure Mazzarri tranquillo in panca non lo è mai stato, al punto da infuriarsi per la mala gestione del pallone da parte dei suoi dopo lo 0-1. Mai mollare un centimetro, insomma.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 16 marzo 2014 alle 08:30
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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