Non è ancora certo il suo impiego domenica contro il Genoa, ma il problema al polpaccio patito contro il Cittadella non sembra essere grave. Non a caso Mauro Icardi ha svolto regolarmente le sedute di allenamento successive, quanto basta per nutrire un minimo di speranza di vedere il suo nome iscritto nella lista dei convocati di Mazzarri. Sarebbe utile che l’attaccante ci fosse, nonostante contro i veneti abbia faticato a mettersi in mostra pur affrontando un avversario non certo insormontabile.

L’ex Sampdoria è apparso in ritardo di condizione ma soprattutto ancora in difficoltà con i movimenti che l’allenatore si aspetta dalla sua prima punta. Qualche sponda interessante e poco più il suo bottino personale, fino alla botta alla gamba che in pratica lo ha messo fuori combattimento a metà ripresa. Finora l’impatto di Icardi con il mondo Inter, al di là dei buoni propositi, non è stato entusiasmante. Evidentemente i carichi di lavoro imposti dallo staff atletico a Pinzolo lo hanno colto di sorpresa e ancora non ha smaltito le tossine. Ci può stare, a volte per certi giocatori serve tempo prima di entrare in condizione.

In questo pre-campionato per il centravanti di Rosario c’è stata poca gloria. Nelle sfide che contano, solo un gol lampo ad Amburgo e un buon impatto contro il Real Madrid (due colpi di testa a botta sicura, con salvataggio sulla linea e traversa), poco per chi è arrivato carico di aspettative e viene indicato come erede di Milito, ancora in via di recupero. Tra l’altro, sulla sua testa pende la spada di Damocle del cospicuo investimento (13 milioni) che la società, in tempi di vacche grasse, ha effettuato per acquistarne il cartellino. Un peso che rischia di influenzare anche il giudizio nei suoi confronti, che finora dovrebbe essere sospeso.

A 20 anni passare dalla provincia alla metropoli, calcisticamente parlando, è un salto non da poco. Giusto dunque avere un surplus di pazienza, non ci si trova di fronte infatti a un giocatore esperto che sa il fatto suo, ma a un prototipo di campione ancora da costruire. Compito affidato a Mazzarri, che dopo aver reso Cavani un bomber da 63 milioni di euro adesso ha ricevuto lo stesso incarico su Icardi e Belfodil, entrambi giovani di prospettiva. La dirigenza nerazzurra nutre fiducia nei confronti dell’argentino, sa che serve pazienza e questi primi intoppi non la preoccupano. Nonostante ciò, proprio per tutelare la crescita, ha pensato e continua a riflettere su un nuovo innesto in attacco, ma solo a condizioni finanziarie favorevoli.

Non è una bocciatura dei due baby attaccanti, ma solo la volontà di non esporli troppo alla responsabilità di guidare l’Inter nella risalita del calcio italiano, coprendo loro le spalle con un collega di reparto più esperto in attesa di un Milito al 100%. L’esperienza negativa della scorsa stagione, con Rocchi unico attaccante nel finale di campionato, è stata illuminante e sarebbe un enorme errore farsi trovare impreparati in caso di nuove ‘disgrazie’. Nel frattempo, con Palacio che assicura un contributo anche doppio rispetto a quanto richiesto, Icardi può continuare a lavorare per migliorare sia fisicamente sia tatticamente.

Non sarà qualche insufficienza rimediata nel singolo match a far cambiare idea alla società nerazzurra, convinta di aver speso bene i suoi soldi. Tra qualche mese si tireranno le somme, a prescindere dall’arrivo o meno di un’altra punta che, con Osvaldo volato in Inghilterra, sembra sempre meno probabile.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 22 agosto 2013 alle 21:05
Autore: Redazione FcInterNews / Twitter: @FcInterNewsIt
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