Mourinho sta attirando addosso a sé il disappunto di molti colleghi e tifosi avversari, nonché di numerosi addetti ai lavori. Ma c'è qualcuno che lo adora a prescindere, e il sentimento è reciproco. Zlatan Ibrahimovic tesse le lodi del suo allenatore, cosa che non ha mai mancato di fare da quando lavorano insieme: "La cosa migliore di Mourinho è che quando inizi una partita hai già tutte le informazioni che ti servono, sei pronto. Poi, ovviamente, dipende dai giocatori. Lui può preparare tutto nel modo migliore, poi siamo noi a dover vincere la partita in campo. Con lui secondo me è cambiata la mentalità: se le cose non vanno si vede che lui è scontento e bisogna adeguarsi. Anche a me si vede subito in faccia quando sono incazzato. Diciamo che sono abituato a questa mentalità, perché nell'Ajax sono cresciuto con Aadriaanse, un tipo simile. Poi ho avuto Capello, che le cose te le faceva capire bene. Mi piace un allenatore che mi tratta male, che usa parole pesanti, che mi dice in faccia che ho fatto schifo. Con me funziona".

Se per Ibra va bene questo atteggiamento, magari per una squadra come l'Inter non è la stessa cosa: "Non è semplice allenare 24-25 giocatori, tutti campioni con caratteristiche diverse, se non hai grande personalità. A volte si sente il bisogno di essere stimolati, a volte può essere un bene che qualcuno provi paura, per capire che deve dare di più". Ibra prende le difese dell'altro grande accusato del momento, Mario Balotelli, sfrontato come lo era lui a quella età: "Rispetto a me a 18 anni, credo che Mario sia più forte, più pronto a certi livelli.Poi, deve ancora maturare, sta imparando tante cose ed è un bravo ragazzo. Tutti cerchiamo di aiutarlo, ha tanto tempo davanti a sé. Con Santon, ancora è presto per definirli fuoriclasse. Bastano due reti o due grandi partite e tutti sono pronti a dire 'wow, che giocatori'. Quelle cose devi saperle fare per motlo tempo, dimostrarle per anni. Allora sarà giusto che ti dicano 'wow'".

Ibrahimovic parla anche di due squadre avversarie. Innanzitutto, la Roma, con cui è ancora aperta la polemica: "Ogni anno è così: noi vinciamo, loro no e qualcosa devono pur dire. Quando sei una squadra vincente, c'è sempre qualcuno che parla di aiuti arbitrali. Era così anche quando ero alla Juve: tutti contro la Juve". Poi il Manchester United, che attende all'Old Trafford i nerazzuri per il ritorno degli ottavi di Champions League: "Stadio pieno, i tifosi addosso: è più difficile, ma anche più bello, ai grandi giocatori piacciono queste atmosfere". Poi, una frecciata alla stampa britannica, che stressa il concetto di sfida personale con Cristiano Ronaldo: "Ognuno può scrivere quello che vuole, io penso che in Premier League non farei brutta figura, mentre mi piacerebbe vedere in Italia quelli che giocano là. Comunque ho grande rispetto per Ronaldo: gioca bene, ha vinto il Pallone d'oro ed è ancora molto giovane".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 04 marzo 2009 alle 09:23 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Fabio Costantino
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