I giovani, i giovani e ancora i giovani. Si programma, si progetta e si costruisce il presente e l’immediato futuro su di loro, si fanno leggi particolari (vedi gli under in Lega Pro o nelle serie dilettantistiche), si modificano statuti, si inaugurano campagne acquisti; salvo poi, alla prima sconfitta, alla prima difficoltà, al primo campanello d’allarme, rimangiarsi tutti i buoni propositi e tutte le belle intenzioni.

Non è il caso, ovviamente, di farne una battaglia, tanto il calcio moderno la vincerà sempre su tutto e tutti, e alla fine comanderanno le televisioni, ma forse è il caso di spendere due righe e ricordare un po’ a tutti che molte società, e l’Inter è una delle prime, hanno inaugurato, già da alcuni anni, un progetto giovani. Un progetto che, però, spesso poi si perde per strada o si ha difficoltà a comprendere quali strade stia percorrendo.

Oggi, giustamente, un po’ tutti i tifosi aspettano i gol di Castaignos (che speriamo arrivino a grappoli, anche se non è un attaccante centrale ma ama partire esterno…) e le chiusure di Caldirola e Faraoni, ma prima di questi nomi, c’è da ricordarsi – e FcInterNews.it lo ha sempre fatto – di tutti quei ragazzi che sono usciti negli ultimi anni dal settore giovanile nerazzurro e che non hanno mai avuto una chance né nell’Inter dei grandi né in altre realtà più piccole, sia delle massima serie che della serie B.

Il discorso, diranno quelli di calcio se ne intendono, è sempre il solito, ma con i giovani bisogna rischiare, farsi male, magari anche perderci, tenendo bene in mente che solo attraverso un azzardo si può riuscire nell’impresa di imporre un giovane nella grandi ribalte. E, per caso, non è stato cosi con Gianluigi Buffon, gettato in una importante partita di serie A quando non era ancora maggiorenne?

E però, tocca registrare – oltre a quello di Caldirola lo scorso anno, che dovette trasferirsi in Olanda nella fila del Vitesse per giocare con un minino di continuità e avere quella visibilità che conta – un altro caso, quello relativo ad Andrea Mei, difensore centrale classe ’89, che dopo un biennio trascorso tre Crotone, Lumezzane e Piacenza, si è trasferito in Olanda, per giocare con il Venlo.

E siamo alle solite: giovani giocatori, con alle spalle un’importante trafila in un importante settore giovanile che non trovano spazio in club italiani, che non vogliono rischiare e che, per questa ragione, non danno visibilità ed occasione di mettersi in mostra ai prodotti del calcio italiano.

E' l’ennesima dimostrazione di quanto si dice già da tempo, e  forse non sarà l’ultima – ma anzi una delle tante – operazione di mercato portata a termine per permettere ad un ragazzo di giocare. Ma le domande sono sempre le solite: perché non c’è lo spazio per mettersi in mostra? Cosa manca ai nostri club per investire seriamente e serenamente sui nostri ragazzi? Domande molto difficili per avere una risposta?

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 04 agosto 2011 alle 22:20
Autore: Giuseppe Granieri
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