Al Tardini, nel posticipo della venticinquesima giornata di Serie A, l’Inter fa visita al Parma. Antonio Conte ritrova Hakimi, titolare sulla corsia destra, e sceglie Sanchez al posto di Lautaro, in coppia con Lukaku. A sinistra confermato Perisic, in mezzo al campo Barella, Brozovic ed Eriksen. Skriniar, De Vrij e Bastoni inamovibili avanti ad Handanovic. Nei ducali, D’Aversa opta per il 4-3-1-2, con Kucka alle spalle di Karamoh e Dennis Man. Brugman in cabina di regia, Hernani e Kurtic mezzali. Bani e Valenti al centro della difesa, Osorio e Gagliolo ai lati.
PRIMO TEMPO - Ritmi non altissimi danno vita a un confronto molto equilibrato. Con le squadre - strette e raccolte in pochi metri - intente a chiudere traiettorie di passaggio, senza portare molta pressione sul primo palleggio avversario. Il Parma esce coinvolgendo i terzini, prima di affidarsi alla mobilità tra le linee di Man e Karamoh o alle iniziative di Hernani, molto largo a destra e osservato da Perisic. L’Inter tiene Sanchez e Lukaku molto stretti a ridosso del centrocampo, allargando le mezzali nella prima opposizione. Eriksen esce su Osorio, Barella ‘lascia’ Kurtic quando i padroni di casa avanzano sulla sinistra con Gagliolo (su situazione di palla inattiva, è Hakimi ad alzarsi sul terzino Italo-svedese). I nerazzurri mostrano grande applicazione, senza tuttavia aggredire il giro palla avversario. È Brozo, alzandosi sul regista opposto Brugman, ad animare il pressing, sull’arretramento del palleggio dei ducali, in situazione di ‘palla coperta’. A parti invertite, gli uomini di Conte costruiscono allargando i ‘terzi’ di difesa. Man e Karamoh chiudono centralmente, Kucka segue Brozovic, e gli ospiti provano a spostare l’attenzione su una delle due corsie, avanzando con Skriniar o Bastoni prima di ricorrere al cambio gioco o alla verticalizzazione per il lavoro delle punte. Al netto di un paio di occasioni, entrambe le squadre faticano a rendersi pericolose. Skriniar, De Vrij e Bastoni, supportati dal lavoro difensivo dei compagni, garantiscono solidità. Nel Parma, Brugman protegge Bani e Valenti, molto attenti e aggressivi nei duelli con Sanchez e Lukaku. Il belga, spalle alla porta e con poco campo da attaccare, distribuisce qualche pallone importante per Hakimi e compagni. Sanchez cresce alla distanza, riuscendo a impossessarsi della sfera tra le linee e aggiungendo qualità nello stretto. Eriksen e Barella, seguiti dalle mezzali opposte, si muovono a sostegno di attaccanti e ‘quinti’. Qualche errore nello step finale, o nelle transizioni una volta recuperata palla (spesso nella propria metà campo), allontano l’Inter dalla possibilità di portarsi in vantaggio. Contro un Parma reattivo, compatto nella fase di non possesso e protagonista di un buon palleggio.
SECONDO TEMPO - Al rientro dagli spogliatoi, nel Parma c’è Mihaila al posto di Man. L’Inter, all’interno di un confronto tattico caratterizzato da grande attenzione e organizzazione, cresce in determinazione. Con i difensori più coraggiosi nell’accorciare, i centrocampisti più aggressivi e puntuali nelle scalate. Lasciando poco respiro allo sviluppo offensivo della manovra avversaria, i nerazzurri conquistano il palleggio e alzano il baricentro. Skriniar e Bastoni, con Brozo vicino a De Vrij nella prima costruzione, trovano spazi ai lati delle due punte e avanzano sulle corsie esterne, collaborando con la mezzala di riferimento. Trovando continuità e fluidità di gioco, impostando sul centro-sinistra prima di coinvolgere la catena di destra o cercare la profondità, gli uomini di Antonio Conte guadagnano la metà campo dei ducali, accompagnando numerosi nei pressi degli ultimi 16 metri. Alti e corti, gli ospiti si preparano per l’immediata riconquista della sfera, con grande aggressività. E, al 54’, trovano la via del vantaggio, con Sanchez reattivo nell’approfittare dell’errore in uscita dei padroni di casa. Lukaku - qualche minuto dopo -, con il Parma catapultato nella metà campo offensiva, domina nella transizione positiva a campo aperto, vincendo il duello con Valenti e servendo al compagno cileno il pallone del 2-0. D’Aversa inserisce Pezzella, Busi e Inglese al posto di Gagliolo, Valenti e Kucka (Osorio difensore centrale), passando al 4-3-2-1, con Mihaila e Karamoh alle spalle del numero 45. Conte sceglie Vidal per Eriksen. L’Inter è compatta e lucida, ma i ducali rientrano in partita al 71’. Arrivando al cross sulla sinistra con Pezzella, con Hernani bravo a concludere in rete, partendo sempre molto largo a destra e attaccando l’area di rigore. Lautaro subentra a Sanchez, per gli ultimi 15’. I padroni di casa provano a costruirsi nuove opportunità, avanzando sugli esterni e affidandosi alla vivacità di Mihaila e Karamoh, mentre gli ospiti abbassano il baricentro, con i ‘quinti’ sempre pronti ad affiancare i tre difensori e centrocampisti e attaccanti a creare densità per vie centrali. Nel consueto tentativo di chiudere gli spazi e disimpegnarsi in transizioni positive molto efficaci, con Lukaku protagonista. Il 4-4-2 finale del Parma, con Pelle per Hernani e la coppia Mihaila-Karamoh sugli esterni, non trova sbocchi dalle parti di Handanovic. E la Beneamata, al termine di una prestazione paziente e intelligente, conquista altri tre punti molto importanti. Approcciandosi al match con l’Atalanta a più sei dal secondo posto.
Autore: Christopher Nasso / Twitter: @ChrisNasso91
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