Ammortizzare il colpo della pandemia, ma anche cambiare una struttura che porta le società di calcio a indebitarsi di continuo. Questa la sintesi di quanto venuto fuori dal Consiglio federale di ieri. Come spiega la Gazzetta dello Sport, il sistema sarà messo in sicurezza bloccando il mercato per le società di A e B "che superano il costo complessivo del monte contrattuale determinato dai contratti pluriennali in essere per la stagione 2021-2022 e non prestano idonee garanzie per l’eccedenza".

La situazione dell'Inter, che ha un monte ingaggi di 149 milioni di euro circa (sui 200 milioni considerando i prestiti di ritorno e i previsti rinnovi), è tra le più critiche. "Scontato che alcuni contratti in scadenza non saranno prolungati: Kolarov, Young e Padelli su tutti. E non è difficile immaginare che la maggior parte dei calciatori tornati dal prestito non saranno in rosa ad appesantire il monte ingaggi - si legge -. Ma scendere da oltre 200 anche solo ai 149 attuali implicherà un’operazione di raffinata contabilità, che nel caso non riuscisse obbligherebbe Suning a trovare in qualche modo garanzie, considerata la situazione debitoria importante, pena avere il mercato bloccato. Uno scenario ipotetico, ovviamente. Anche perché per molti club contenere subito il monte ingaggi cozza irrimediabilmente con questioni tecniche". 

Al contempo, non ci sarà lo slittamento del pagamento degli stipendi nei termini chiesti della Lega. Le ultime quattro mensilità della stagione non verranno spalmate fino a dicembre, ma comunque un minimo di apertura ci sarà: "Marzo potrà essere pagato fino al 24 giugno (e non più al 31 maggio), questo per il “netto”, mentre ci potranno essere ulteriori disposizioni per il “lordo” degli stipendi", spiega la rosea.

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Sezione: Focus / Data: Mar 18 maggio 2021 alle 10:28 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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