Tra qualche anno, voltandoci indietro, guarderemo al caso Thiago Motta (ma i tifosi gigliati potranno fare lo stesso anche per la situazione di Riccardo Montolivo) con uno sguardo diverso da quello che abbiamo oggi, e forse affiorerà un sorriso (amaro?) dalle nostre labbra.

I casi Motta e Montolivo stanno facendo giurisprudenza e stanno spostando gli equilibri verso un certo modo di pensare e di agire differenti. Non conviene, non è necessario, non è produttivo (sia per la società che per gli equilibri interni allo spogliatoio) arrivare con un giocatore a scadenza di contratto. Il giocatore ha spesso il coltello dalla parte del manico: non rinnova, non rischia infortuni sul campo, al primo malanno si tira fuori. È questo l’andazzo e giusto o sbagliato è così: e hai voglia ad affermare il contrario…

Da questo punto di vista, dovrebbe essere la società a prendere una decisione. Ma deve essere una decisione tempestiva che dovrebbe arrivare almeno due anni prima della scadenza stessa del contratto. Come si è visto con il caso Motta, e lo stesso avvocato Canovi – agente dell’italo-brasiliano – lo ha sottolineato più volte: “si doveva parlare di rinnovo la scorsa estate, perché poi è normale che un giocatore si guardi attorno e prenda in considerazione altre vie, dato che la società non si fa sentire e non lo coinvolge in un progetto pluriennale”.

Alla fine, l'Inter ha monetizzato (10 milioni di euro in due tranche) ed anche piuttosto bene: ma solo perchè da una parte c'era Moratti, che difficilemente si impunta o tiene in "ostaggio il giocatore", mentre dall'altra c'era Leonardo, ex allenatore nerazzurro e cocco di Moratti. Ci fosse stata un'altra società, un'altra dirigenza, avrebbe giocato piuttosto forte sul giocatore cercando appunto di fare leva sulla voglia dello stesso di andare via: e spillare così un prezzo scontato.

Come detto, il caso Motta qui è solo un esempio: lo stesso discorso riguarda il caso di Montolivo con il giocatore che ha in animo di fare un’esperienza sportiva differente. Ma anche qui i tempi sono sbagliati: già un anno fa si era capito che Montolivo non avrebbe rinnovato e si fa fatica a capire come la società viola non abbia preso decisioni differenti quando ha compreso che il giocatore non avrebbe accettato nessun proposta di rinnovo. Perché non “liberare” il ragazzo, che sta disputando da professionista questa stagione in corso, salvo, dal prossimo giugno, scegliersi da solo la sua prossima destinazione?

Ci vorrebbe una nuova norma da questo punto di vista: ad un anno dalla scadenza del contratto società e giocatore dovrebbero incontrarsi per decidere cosa fare: tutelare un capitale e o piazzare subito il giocatore sul mercato che, a distanza di dodici mesi, si libererà a costo zero.

E, da questo punto di vista, la società nerazzurra dovrebbe subito prendere in considerazioni i suoi casi spinosi. Eccoli: Castellazzi, Orlandoni, Cordoba, Samuel e Chivu hanno il contratto in scadenza nel prossimo giugno 2012, mentre nel 2013 sarà il turno di Zanetti, Maicon e Forlan.

Detto che quasi sicuramente Castellazzi e Orlandoni rinnoveranno di un altro anno tra qualche mese, rimangono in piedi le situazione relative a Cordoba e Samuel: il primo potrebbe rinnovare ancora per un anno, o lasciare il calcio giocato ed entare in società con un incarico dirigenziale, mentre il secondo chiede un’estensione dell'attuale contratto fino al 2014, con l’Inter che va cauta e che vorrebbe il rinnovo di un solo anno con opzione per la stagione successiva.

Il capitano, invece, rinnoverà di un anno e prenderà la sua decisione in accordo con Moratti così come fa ormai da tempo. Per Forlan, tutto fa pensare che potrebbe lasciare l’Inter anche a fine stagione, in anticipo di un anno: ha offerte dal Sud America e quest’anno è già al terzo infortunio muscolare. Se non è un giocatore bocciato, poco ci manca.

Un grosso punto interrogativo sono i rinnovi di Chivu e Maicon: la situazione dei due giocatori è monitorata da molti mesi ma ci permettiamo di affermare che tutto ciò non fa bene a nessuno, né alla squadra, né ai giocatori stessi. Ci vorrebbe chiarezza da tutti i punti di vista: Chivu e Maicon fanno parte del prossimo progetto biennale nerazzurro o no?

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 08 febbraio 2012 alle 15:22
Autore: Giuseppe Granieri
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