Caro Julio, oggi hai fatto le valigie. Oggi è stato infatti ufficialmente l'ultimo giorno della tua lunga esperienza con la maglia dell'Inter. Un'esperienza lunga e ricca di emozioni, nonché di successi, nei quali, spesso e volentieri, hai saputo mettere il tuo zampino coi tuoi gol decisivi. Oggi hai fatto le valigie, visto che da domani inizierà un nuovo capitolo della tua carriera: sarai svincolato dall'Inter, e già sono in tante che ti fanno la corte, in Italia come all'estero, convinte che la tua classe e il tuo fiuto del gol, nonostante la tua età non sia più quella di un ragazzino, possano tornare utili alle proprie cause. Lascerai l'Inter dopo sei anni, nei quali, da che arrivasti in sordina, sei riuscito a fare breccia nel cuore dei tifosi nerazzurri, per la tua professionalità in campo e fuori, oltre che per le tue reti, molte volte arrivate in gare decisive e soprattutto a castigare più di una volta le rivali storiche.

Oggi, 30 giugno 2009, come detto è stato l'ultimo giorno di contratto con l'Inter per Julio Ricardo Cruz. Si chiudono così sei stagioni intense, che, proprio nel giorno dell'epilogo, vogliamo qui ricordare, come messaggio di saluto per un giocatore che ha scritto tante pagine importanti della storia recente della Beneamata. Julio arrivò all'Inter nel 2003 dal Bologna, in sostituzione di Hernan Crespo passato al Chelsea. Gli bastò poco tempo per centrare la sua prima rete in nerazzurro: avvenne in quella magica serata ad Highbury, quando l'Inter schiantò a domicilio l'Arsenal con un netto 0-3. E nello spazio ancora di poco tempo, iniziò a cucirsi su misura il ruolo di "bestia nera" della Juventus. Riprendendo un discorso già intrapreso durante il suo passato al Feyenoord, Cruz arriva al "Delle Alpi" e con una doppietta castiga la Signora, battuta 1-3 quasi dieci anni dopo l'ultimo successo nerazzurro a Torino. E proprio dieci saranno i gol che El Jardinero metterà nel sacco bianconero durante le sue sei stagioni interiste.

Poi, arrivarono momenti difficili, l'estromissione dai titolari sotto Zaccheroni, e il ruolo di panchinaro che però Cruz accetterà sempre, senza mai fare una piega. Anche perché sarà capace di reinventarsi un nuovo ruolo per la sua squadra: affina il suo "killer istinct" e diventa un incredibile risolutore di match uscendo dalla panca. Il suo anno migliore sarà il 2005-2006, quello dello scudetto assegnato a tavolino per le sentenze post-Calciopoli: 21 gol, 15 solo in campionato. L'anno dopo sarà protagonista della cavalcata dello scudetto numero 15 con 7 reti in 14 presenze. Su tutti, spicca il gol del pari nel derby di ritorno, arrivato dopo soli 11 secondi dal suo ingresso in campo, e arrotondato dall'assist per la rete decisiva di Ibrahimovic. Quello, insieme ai tanti gol firmati contro la Juve, rimarrà forse il momento più alto della storia nerazzurra del "giardiniere".

L'ultimo anno di Mancini allenatore lo vede ancora in grande spolvero: ritrova la sua avversaria preferita Juventus e le infligge quattro reti tra campionato e Coppa Italia; forma con Ibrahimovic una splendida coppia gol, firma 19 gol in stagione, soprattutto trova la sua rete numero 100 in Serie A contro il Cagliari. Poi, l'ultimo anno, questo, il primo dell'era Mourinho: senz'altro il più difficile, malgrado i suoi 3 gol fruttino all'Inter le vittorie in campionato con Lecce e Udinese e salvino la squadra dalla deriva nella sfida di Champions con l'Anorthosis. Saranno, però, le sue ultime perle, le ultime pagine di una storia fatta di 125 partite e 49 reti segnate con la maglia dell'Inter.

Oggi, caro Julio, hai fatto le valigie. Da domani inizierà per te una nuova sfida, qui in Italia o magari all'estero. Ma di una cosa puoi essere sicuro: che al tifo nerazzurro hai lasciato senz'altro ottimi ricordi, che difficilmente potranno essere debellati dal tempo che scorrerà insensibile e ineluttabile. Magari un giorno tornerai a San Siro, anche se sarai chiamato a difendere altri colori; e sarà lì che questi ricordi riaffioreranno piacevoli. ¡Hasta luego, Julio, y gracias!

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 30 giugno 2009 alle 21:21
Autore: Christian Liotta
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