Lunga e interessante intervista rilasciata dal Papu Gomez ai microfoni del Corriere dello Sport. Tra le tematiche affrontate dall'argentino dell'Atalanta nella chiacchierata con il quotidiano romano anche tanta Inter, e non poteva essere altrimenti vista la sfida di San Siro alle porte. Ecco gli stralci più interessanti:

Papu Gomez, con che spirito domenica affronterete l’Inter a San Siro?
"In passato se l’Atalanta avesse fatto 0 punti in tre partite consecutive contro Napoli, Fiorentina e Inter poteva essere considerata una cosa quasi normale, mentre adesso siamo arrivati a giocarcela quasi alla pari con le grandi".

Potete fare un’impresa anche a San Siro?
"Perché no? Noi in questo momento siamo in grado di battere quasi tutte le squadre di Serie A e vogliamo lottare con Milan, Inter e Lazio per entrare in Europa. Quello di domenica sarà uno scontro diretto, ma non un match decisivo perché mancano ancora troppe giornate alla fine".

Sa che dal giorno del suo ultimo gol all’Inter, il 4 marzo 2012, sono passati 5 anni?
"Tanto tempo... Speriamo di riuscire a spezzare questo tabù anche se per me conta solo far risultato". 

Perché Gasperini non ha fatto bene all’Inter?
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Per me la società non ha avuto la pazienza di aspettarlo. Nelle grandi è normale che se non ci sono i risultati, possa arrivare un cambio in panchina e lui non è stato neppure favorito dal fatto di essere arrivato in un gruppo di campioni che pochi mesi prima aveva festeggiato il triplete. Cambiare la mentalità di quello spogliatoio era complicato".

Si aspettava che il suo ex compagno Gagliardini potesse avere subito un simile impatto all’Inter?
"Francamente sì perché ha personalità e nessuna paura di provare la giocata. Non si è fatto condizionare dal peso della maglia e ha continuato a fare… il Gagliardini. 22 milioni più bonus una zavorra? Un briciolo di timore poteva esserci, ma conosco Roberto: è umile, semplice e sapeva che, a dispetto della valutazione, all’Inter non lo avrebbero aspettato. Doveva dimostrare subito il suo valore e ci è riuscito".

Quanto ha perso Atalanta con l’addio di Gagliardini?
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Per me niente e i numeri lo dimostrano: abbiamo continuato a vincere e in classifica siamo rimasti in alto. Merito di Freuler, Grassi, Cristante e degli altri che lo hanno sostituito".

Perché Banega sta faticando in Italia?
"La Serie A non è facile e non si può paragonare alla Liga spagnola. Qui c’è bisogno di tempo per capire gli avversari e tante altre cose. Lui però è veramente un fenomeno e può fare la differenza sempre".

Se potesse togliere uno degli argentini a Pioli, chi sceglierebbe?
"Icardi perché mi piace molto e in area di rigore è fortissimo. Ha i movimenti tipici dei grandi attaccanti e, anche se non riesce ancora ad essere sempre nel vivo del gioco, davanti alla porta non perdona".

E’ vero che lei avrebbe potuto essere compagno di squadra di Icardi all’Inter?
"Era tutto fatto. Stramaccioni (nella primavera 2013, ndr) mi voleva e c’era l’accordo su tutto, ma fu mandato via e... puff».

Ora dovrà aspettare che il suo amico Simeone vada all’Inter...
"Nella vita non si sa quello che può succedere. Il Cholo mi ha allenato al San Lorenzo e al Catania e io ho ancora 4-5 anni ad alto livello". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 09 marzo 2017 alle 11:15
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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