Manca solo l’ufficializzazione dell’arrivo di Giovanni Gardini come nuovo direttore generale dell’Inter dopo l’addio di Marco Fassone nell’autunno scorso, poi il manager attualmente dell’Hellas Verona si trasferirà a Milano per lavorare fianco a fianco con Michael Bolingbroke, aiutandolo sul campo delle relazioni nazionali, come ad esempio la gestione dei diritti TV, il rapporto con Infront e il rapporto con gli altri dirigenti in Lega Calcio, a cui dovrebbe presenziare in prima persona come rappresentante dell’Inter.

Pane quotidiano per il manager nato a Londra da una facoltosa famiglia italiana trasferitasi nel Regno Unito per lavoro, sin dal suo approdo alla scrivania del Padova nel 1989: lì ci rimane per dieci anni per poi trasferirsi a Treviso dove raggiunge la storica promozione in Serie A nella stagione 2004-05. Questo ottimo lavoro con il club veneto lo porta a ricoprire il medesimo incarico di direttore generale alla Lazio: proprio questo biennio passato nella Capitale gli consente di affinare conoscenze e rapporti diplomatici. Gardini è molto stimato sia in Lega, sia in Figc. La sua profonda conoscenza del calcio inglese, dove ha lavorato in alcuni stage, lo pone all'avanguardia anche nei temi "bollenti" del calcio, come l'argomento diritti televisivi e questo suo stile british lo rende molto compatibile con i dettami societari della nuova Inter, in primis con Roberto Mancini. Dopo l’esperienza laziale decide di tornare a Treviso, ma la seconda esperienza si conclude anticipatamente causa il fallimento della società veneta. Dopo questa esperienza negativa svolge il ruolo di consulente per varie società, per poi tornare in Italia e al Livorno dove svolge un ottimo lavoro, ma il suo trascorso in Toscana viene segnato profondamente dalla tragedia legata a Morosini. Nonostante questo dramma vissuto personalmente in modo profondo, merita una nuova promozione sul campo all’Hellas del presidente Setti con cui affina nuovamente le doti diplomatiche grazie alle quali si è guadagnato la scrivania dell’Inter.

Adesso Gardini si troverà di fronte un incarico non certo semplice, perché rappresentare l'Inter e cercare di trasmettere nelle sedi del calcio italiano il pensiero del club nerazzurro, aiutando Bolingbroke nelle questioni che contano si presenta come un Everest da scalare, a causa dell'impantanamento del nostro sistema in dinamiche ormai atemporali rispetto agli scenari internazionali. Di Certo però Thohir ha scelto il profilo ideale per riuscire a portare la sua società fin sulla vetta.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 24 febbraio 2016 alle 18:18
Autore: Redazione FcInterNews.it
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