La Gazzetta dello Sport ha seguito Diego Forlán in viaggio, da Madrid a Milano, verso la sua nuova avventura in nerazzurro. Un’avventura che l’uruguaiano non vedeva l’ora di provare, proprio lui che è cresciuto con la Serie A negli occhi e nel destino, tanto che da giovane studiava nella scuola italiana di Montevideo. Per poterlo fare Diego promise alla madre che, dopo l’allenamento pomeridiano con il Peñarol, avrebbe studiato inglese la sera. Lui lo fece ben volentieri. L’Italia per lui è una grande sfida: “Una nuova esperienza, una nuova sfida, un nuovo campionato. Sono entusiasta di giocare in Serie A dopo averlo fatto in Premier e nella Liga. Era il momento più adatto per cambiare e far una nuova esperienza. A Madrid ho passato quattro bellissimi anni, ma un’offerta dell’Inter, all’età di 32 anni, non si rifiuta e per questo non faccio altro che ringraziare Massimo Moratti per la fiducia”.

All’arrivo (Diego ha viaggiato col procuratore Bolotnicoff e il fratello Pablo), l’uruguaiano è stato accolto da un’ondata di entusiasmo, dal coro ‘Siam venuti fin qua per vedere segnare Forlàn’ e da un tifoso juventino che lo voleva tanto vedere nella sua squadra. Il bomber ha inoltre fatto alcuni pensieri sul nostro paese: “In Italia sono venuto in vacanza da turista, con Veron. Eravamo a casa di Claudio Lopez. Roma è una bellissima città. Poi sono stato a Firenze, in amichevole con l’Argentina e a Milano col Villarreal”. Poi rievoca ricordi spiacevoli per l’Inter: “Col Villarreal, nel 2006, segnai e passammo noi al ritorno. Poi un anno fa, con l’Atletico, battemmo l’Inter a Monaco in Supercoppa. Devo farmi perdonare”.

I compagni nerazzurri: “A Madrid ero in stanza con Thiago Motta. Qui ritrovo due grandi amici, ovvero Diego Milito ed Esteban Cambiasso. Col Cuchu eravamo compagni all’Independiente e grazie a Gabi Milito conobbi suo fratello”. Ricordi nerazzurri: “Ricordo l’esordio di Recoba con la sua doppietta al Brescia. Per non parlare di Ruben Sosa”. L’Inter attuale: “Una grande squadra piena di grandi giocatori. Se si paragonano le due ultime stagioni chiaro che la prima è la migliore. Ma non è detto che ogni anno si debba vincere”. Un’idea su Gasperini: “Mi è piaciuta la sua risposta sui trentenni. Io poi mi sento in grande condizione e in famiglia poi mostriamo meno anni di quelli che abbiamo”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 30 agosto 2011 alle 08:55
Autore: Alberto Casavecchia
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