Primo allenatore di una squadra professionista di Lautaro Martinez e ultimo del giovane Rodrigo De Paul in Argentina antecedentemente alla partenza del trequartista per l’Europa. Manuel Fernandez, tecnico molto stimato in Patria, reduce da una brillante esperienza in Perù, in esclusiva per FcInterNews.it svela curiosità ed aneddoti riguardanti il bomber dell’Inter e uno dei possibili nuovi acquisti da parte della Beneamata che verrà.

Partiamo con De Paul, che ha trascorso tutte le giovanili al Racing…
“Quando io e Fabio Radaelli, lo scopritore di Lautaro, abbiamo assunto i rispettivi incarichi a Avellaneda, Rodrigo faceva già la spola tra la prima squadra e quella riserve. Diciamo che lui stava vivendo la sua ultima tappa di gioventù. Luis Zubeldia è stato l’allenatore che per primo l’ha promosso. Quando poi il mister se n’è andato, noi abbiamo deciso che il calciatore dovesse restare con i grandi. E dopo pochissimo è stato venduto in Europa per una cifra importante. Qui c’è un bel retroscena…”.

Prego.
“La cessione era fatta. Ma il calendario prevedeva un’ultima partita. La società non voleva rischiare. Lui fece di tutto per scendere in campo. Come tutti i ragazzini mostrava il suo amore per il calcio. Eravamo in hotel. Protestò col mondo, si dimenò, pianse. Fece di tutto per giocare, poi alla fine capì il motivo della decisione presa e si arrese. Ma anche da questi particolari si capisce il carattere di Rodrigo. A soli 18 anni, dopo aver firmato il suo primo contratto per una squadra del Vecchio Continente, a cifre che gli avrebbero cambiato la vita, lui privilegiava la partita. Ha sempre avuto forza e anche oggi si capisce come giochi in modo fresco, per il piacere e la bellezza dello sport”.

Già si intravedevano le sue qualità. Di un giocatore con qualità superiori?
“Sì, poi lui ha una personalità incredibile. In campo è sempre presente. Chiede palla. Si assume dei rischi. Rodrigo era un leader anche al Racing. E se lo insultavano lui giocava senza problemi”.

Per come lo conosce, e per quello che vede ora dalla tv, è pronto per l’Inter?
“Direi di sì. È stato convocato da Scaloni per la nostra Nazionale. È un giocatore moderno. Può partire dall’ala o giocare tra le linee senza problemi. E per me può pure essere un centrale con grande visione di gioco. Può apportare varianti. Nel calcio di oggi è un bel plus per ogni tecnico”.

Parliamo di Lautaro. Come vede la sua crescita?
“Da noi è stato incredibile come non abbia mai avuto necessità di un tempo di adattamento. In nessun team. Questo invece è successo in Europa. Ma dopo questo normale percorso mi sembra che si sia sistemato più che bene. E sia ancora più forte”.

Adesso con quello che è successo con Icardi potrà avere ancor più minutaggio…
“Sì, è un peccato che i due non giochino insieme perché potrebbero segnare tantissime reti. Ma sono sicuro che Lautaro sfrutterà l’occasione e ripagherà le aspettative dei nerazzurri. Su questo non ho dubbi. Ha solo bisogno di fiducia e di sentirsi importante”.

Di cosa avete parlato ultimamente?
“Lautaro mi ha detto di essere molto felice. Gli piace competere con giocatori così forti. Vuole dimostrare la propria forza e l’aver realizzato, contro Parma e Rapid Vienna, i gol partita, gli avrà fatto sicuramente bene. Ecco perché dico che conquisterà definitivamente l’Inter”.

Un messaggio non da poco…
“Sì, poi per chi fa il nostro mestiere è un orgoglio vedere quei ragazzi giovani che sono cresciuti e che migliorano sempre più nel calcio internazionale”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 19 febbraio 2019 alle 14:26
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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