L'Inter ha scelto la strada della saggia prudenza. La dirigenza ha rassicurato Luciano Spalletti, consapevole dell'ottimo lavoro svolto fin qui, e ha messo la squadra di fronte alle proprie responsabilità. A febbraio, ci si aspetta il ritorno a risultati consoni per consolidare la posizione in classifica e avanzare in Europa. 

La Gazzetta dello Sport spiega la strategia societaria: "Prima con parole decise all’indomani della sconfitta con il Bologna. E poi, ecco il secondo step, con la presenza assidua di almeno due dirigenti alla volta ad Appiano durante gli allenamenti: ieri è stato il turno dell’a.d. Beppe Marotta e del d.s. Piero Ausilio. La terza mossa è stata quella di evitare contatti diretti con i calciatori, dunque i famosi colloqui individuali: in fondo, da qualche giocatore meno coinvolto sarebbe stata letta come un’invasione di campo nei territori del tecnico, dunque come una delegittimazione dell’allenatore. E invece i confini vanno tenuti separati con convinzione, anche per respingere le voci di uno spogliatoio – o meglio, di parte di esso – dentro il quale Spalletti avrebbe perso l’autorevolezza di inizio stagione".

E qui subentrano i corsi e ricorsi storici per il tecnico toscano. "A febbraio, in due delle ultime tre stagioni, è riuscito addirittura a fare punteggio pieno. Qui basterebbe anche meno, a partire da sabato - si legge sulla rosea -. E per riuscirci, il tecnico ha tre strade praticabili, nessuna alternativa, ma tutte che vanno nella stessa direzione. La prima: stop alla confusione tattica delle ultime partite, all’alternanza di moduli dalla gara di Torino in poi, a mosse filosoficamente e simbolicamente disperate come quella di Ranocchia nel finale con il Bologna. Seconda via: l’azzeramento di qualche gerarchia un po’ troppo scolpita nella roccia, leggi quella di Perisic, messo in campo nella prima parte di stagione a volte oltre ragionevole considerazione di turnover. E la terza via è la lettura delle situazioni d’alta classifica, che Spalletti ha dimostrato di saper riuscire a gestire. Se si resta nell’ambito delle volate Champions, dal 2004-05 in poi il tecnico solo in un’occasione ha fallito il piazzamento nell’Europa top. È quello, in fondo, che gli chiede ora l’Inter".

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 07 febbraio 2019 alle 08:18 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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