Archiviato definitivamente il percorso in Champions League, all'Inter non resta che concludere al meglio il 2019 contro la Fiorentina e il Genoa, provando a non lasciare punti per strada. Dopo, inizierà la fase tanto attesa da Antonio Conte, quella del mercato di riparazione che dovrebbe, nelle intenzioni del tecnico salentino, migliorare numericamente, qualitativamente e in esperienza un gruppo che finora ha dato tutto ciò che aveva per trascinare la squadra in vetta alla classifica e a 90 minuti dalla qualificazione agli ottavi della massima competizione europea per club.

Uno dei problemi principali evidenziati è la fascia sinistra, dove la perdurante assenza di Kwadwo Asamoah per problemi al ginocchio ha lasciato tutta la responsabilità nelle mani e nel piede mancino di Cristiano Biraghi, arrivato ad agosto per far rifiatare il ghanese e ritrovatosi titolare imprescindibile all'improvviso, non senza qualche defaillance. Ecco che Conte si aspetta un nuovo innesto in quel ruolo, perché non può continuare a fare esperimenti (ieri gettato nella mischia Valentino Lazaro, che nasce esterno destro e sulla fascia opposta dà il meglio di sé). Il nome principale sul taccuino dell'allenatore è una sua vecchia conoscenza, Marcos Alonso, che dopo lo sblocco del mercato del Chelsea ha visto aumentare le sue chance di cambiare aria. Il 28enne spagnolo, una delle chiavi della vittoria in Premier League del Chelsea di Conte, ha visto il campo appena 13 volte in questa stagione e non è il profilo ideale di Frank Lampard, perché più adatto a un centrocampo a cinque. Esattamente quello dell'Inter.

Contatti tra nerazzurri e Blues sono già in corso, la richiesta di Marina Granovskaia, braccio destro di Roman Abramovich, è di 25 milioni di euro (Alonso venne acquistato dalla Fiorentina nell'estate 2016 per 28 milioni di euro) e la prima mossa dell'Inter è una richiesta in prestito oneroso da 2 milioni di euro e diritto di riscatto per altri 18 milioni. Trattativa in corso, nessuna preclusione da parte degli inglesi che però preferiscono inserire un obbligo di riscatto per avere la certezza che l'esterno a giugno non torni a Londra. Per quanto riguarda il diretto interessato, c'è già un sì convinto all'ipotesi di tornare in Italia e di lavorare ancora con Conte. L'accordo sull'ingaggio non sarà perciò un problema. Discorsi aperti dunque, per la fascia mancina la prima scelta è già chiara.

Sezione: Esclusive / Data: Mer 11 dicembre 2019 alle 11:38
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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