Virtuosismo elevato alla massima potenza. L'equilibrio è da incastonarsi nei tasselli d'un puzzle sempre più bello da vedere. Ma che dopo ogni partita assume contorni di notevole rilevanza. Non sempre la struttura possiede sfumature da definire in corso d'opera, ma è questa la bellezza estetica ed efficace del Sassuolo. Che è rimasto intatto nella metodologia applicativa, anche quando il passaggio da De Zerbi a Dionisi avrebbe potuto logorare qualche certezza. Strategie di gioco definite da un'assidua ricerca degli spazi da occupare (sta lì la chiave interpretativa), nessuna pedina fine a sé stessa nella costante proiezione offensiva. L'umiltà del lavoro al centro d'un progresso scandito da ordine e avanzamento del baricentro. Nulla è casuale nel suo universo.

SEDERSI? MAI. Mi sono rimaste impresse le parole che il tecnico neroverde mi ha riferito ad inizio novembre dopo un meeting con allenatori dilettantistici, a cui ho avuto modo di partecipare in quel di Siena in veste di inviato per il Corriere dello Sport: "Se c'è un solo giocatore fermo durante un allenamento che conduco, lo sbatto fuori. Anche quando spiego l'esercizio, occorre che tutti si muovano". Tenere alta la tensione è la coordinata del successo, così l'ambiente è elettrizzante e tutti rimangono sulle spine. E anche quando dirige la partitella del giovedì, Dionisi mescola sempre le carte, con l'obiettivo di non far capire ai giocatori in ballottaggio la sua scelta definitiva di formazione.

IDEE CHIARE. Far ruotare il pallone con tocchi rapidi e convincenti, movimenti complementari ad attaccare la profondità o venire incontro alle traiettorie. L'intensità come stile d'un gioco che in alcune contingenze è talmente troppo bello che quell'equilibrio tra la vittoria e la sconfitta si trasforma in un filo sottile sottile. L'impostazione è un'avventura, ogni trama ha in sé l'ebbrezza spregiudicata del Dio Dioniso. E la proporzione armoniosa di Dionisi. Che al suo primo anno al timone in A ha tramortito in trasferta Juventus, Milan e Inter. Dominando in lungo e in largo. Come un elastico, dotato d'una forza propulsiva che s'adopera in molteplici usi.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 21 febbraio 2022 alle 08:15
Autore: Niccolò Anfosso
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