Ezequiel Lavezzi corre verso Parigi, nonostante Milano fosse la prima scelta. Troppa la differenza economica tra le proposte di Paris Saint-Germain e Inter per dare la preferenza ai nerazzurri. E non si tratta solo di una scelta del Napoli, che nella persona di De Laurentiis auspicava un rilancio di Moratti. A far naufragare il trasferimento in nerazzurro del Pocho è stata anche la proposta finanziaria dei transalpini al diretto interessato, impareggiabile per le finanze attuali di Corso Emanuele. Gli oltre 4 milioni di euro a stagione più bonus vari e onerosi hanno spostato decisamente l’ago della bilancia oltre le Alpi, con buona pace del tifoso interista che già pregustava un colpaccio in entrata. Nulla da fare, il dio denaro continua a governare le logiche del mercato, compreso quello del pallone.

QUESTIONE DI BUON SENSO - Magari, un pizzico di buona volontà in più avrebbe permesso a Moratti di guadagnare qualche punto nei confronti dell’amico DeLa, che però confrontando le due offerte per il suo attaccante ha dovuto accettare quella parigina, nonostante il rapporto personale che lo lega al collega interista. Il Massimo dirigente lo aveva detto in tempi non sospetti: questa operazione si sarebbe conclusa positivamente solo con il buon senso. Peculiarità che svanisce a fronte di cifre faraoniche come quelle a disposizione di Leonardo. Oggi, purtroppo, il buon senso, per chi le riceve, è accettarle. In un mondo perfetto bisognerebbe porre un freno anche a chi le mette sul tavolo (vero, Michel Platini?), ma quello del calcio, in particolare, non è un mondo perfetto.

STIPENDI ESAGERATI - Ora, dunque, non resta che rimboccarsi le maniche e proseguire con le strategie alternative a Lavezzi, registrando l’ennesima operazione in entrata andata a farsi benedire per questioni di soldi. Dopo il Triplete, questa in casa Inter è la prassi. Così come è la prassi rinunciare a un Eto’o incassando poco più di una ventina di milioni, pur di liberarsi di un contratto fuori da ogni logica di buon senso. E non sorprenda se durante questa estate le partenze illustri da Milano saranno altre, come ha ribadito la Gazzetta dello Sport. Ovviamente, non saranno tutti i big citati dalla Rosea a lasciare l’Inter, ma un paio di addii sono preventivabili. Troppo alti, infatti, gli stipendi che alcuni campioni ultratrentenni percepiscono attualmente e ancora per diversi anni, retaggio di periodi di vacche grasse.

OPERAZIONE IN STILE PALACIO - La musica oggi è cambiata, questa sessione di calciomercato non farà eccezione perché il bilancio è ancora in profondo rosso, nonostante i passi avanti enormi registrati negli ultimi esercizi. C’è poi uno stadio da costruire, il che richiedere ulteriori importanti investimenti per i prossimi anni. Questo non significa che la società sarà passiva sul fronte acquisti. Significa però che certi giocatori non sono più raggiungibili, perché costano tanto e, soprattutto, guadagnano troppo. Meglio dunque investire qualche euro in più sul cartellino piuttosto che sullo stipendio: il primo si spalma, il secondo pesa ogni mese e non è soggetto a sconti. Così si spiega l’operazione Palacio, così verranno motivate le prossime in entrata, tutte finalizzate a rinforzare e ringiovanire la rosa di Stramaccioni, con nuove scommesse e qualche certezza in più (giovani ma già pronti, in altre parole, parafrasando un'altra dichiarazione del presidente).

UN’ESTATE DIVERSA - In questo contesto, il discorso Samuel chiarisce benissimo le intenzioni della società di Corso Vittorio Emanuele: rinnovo del contratto a cifre decisamente inferiori. Ergo, conferma nonostante l’età avanzata. Se alcuni dei suoi colleghi accettassero di ridiscutere i propri accordi abbassando il loro stipendio, nessuno nella dirigenza si sognerebbe di valutarne la cessione, se non addirittura di auspicare una proposta d’acquisto proveniente dall’estero. Estero, comunque, si traduce in ‘sceicco’, visto che nel mondo solo i petroldollari emiri riescono a permettersi certi lussi. Prepariamoci dunque a un’estate ricca di ‘buon senso’, con la speranza di innesti di alto livello. Gli stessi che nel 2010 e nel 2011 non sono arrivati. In tal senso, la musica è cambiata: c’è una reale intenzione di farsi avanti per determinati big, ma non di partecipare ad aste.

VORREI E FORSE POSSO - Acquistare un top player farebbe la gioia dei tifosi, ma l’arrivo di gente fresca, talentuosa e vogliosa di emergere potrebbe colmare gli evidenti gap della rosa nerazzurra. Qualche tentativo illustre verrà fatto, lo stesso Moratti si è espresso in tal senso ("Siamo pronti a comprare una stella"), senza però perdere di vista la reale situazione finanziaria ("Il sistema nel suo insieme non consente certi tipi di investimenti"). Rispetto alle precedenti sessioni di mercato, comunque, c'è aria di novità perché il club vuole davvero regalare ai tifosi un grande giocatore, senza però farsi ricattare da aste fuori da ogni logica morale. Questo è già un segnale di rottura rispetto al passato, un'apertura netta verso la volontà di rinforzarsi concretamente, facendo attenzione al portafoglio senza tuttavia tenerlo riposto nel taschino della giacca. Poi, devono crearsi i presupposti peer ccentrare il colpo e il caso Lavezzi conferma che non è affatto semplice.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 05 giugno 2012 alle 12:05
Autore: Fabio Costantino
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