Sette, numero magico che indica i punti di vantaggio accumulati dall’Inter dopo undici giornate di campionato. La vittoria (2-0) sul campo di un Livorno in salute conferma la forza indiscutibile della squadra di Mourinho, in grado di vincere in tutti i modi possibili e contro qualsiasi avversario. Dalle goleade al minimo indispensabile, alla fine ciò che conta è la vittoria, ergo i 3 punti. E quelli conquistati contro la squadra di Cosmi, a cui gli ospiti hanno regalato il primo tempo, vale oro colato considerando il k.o. della Juventus e il pareggio interno della Sampdoria. A proposito di oro: Milito si conferma il valore aggiunto di questa squadra, che dopo averne fatto a meno per tanto tempo ora si gode il suo ritorno e il suo settimo (numero ricorrente…) centro in campionato. A chi si attendeva poco turn over, Josè Mourinho presenta un undici a dir poco rivoluzionato, sia nel modulo (4-3-2-1) sia negli interpreti, con la sorpresissima Krhin dal primo minuto in mezzo al campo al posto di Cambiasso, Cordoba in difesa assieme a Lucio e Milito unica punta, supportato da Stankovic e dall’altra grande novità, Amantino Mancini. Nulla da fare invece per Eto’o, mentre Vieira torna titolare. Nessuna particolare novità invece per Serse Cosmi, che presenta Tavano in attacco e Candreva alle sue spalle, con un centrocampo ermetico.
L’inizio è abbastanza soft, con le formazioni che optano per un’accurata fase di studio, cercando di intuire da subito eventuali pecche nell’organizzazione avversaria. I labronici, per dovere ‘casalingo’, provano le prime iniziative del match anche se non spaventano minimamente la retroguardia nerazzurra né con Candreva dalla distanza, né con il diagonale di Pulzetti. L’Inter fatica a entrare in partita ma la notizia peggiore arriva da Muntari, che si fa male in un contrasto di gioco e al 30’ impone a Cambiasso di svestire la tua e prendere il suo posto. Mancini non convince, si muove molto ma in modo inconcludente e denota la tendenza a sprecare qualche possesso di troppo.
Pericolo per gli ospiti al 37’: Morganti fischia un fallo di mano inesistnte a Luio dal limite dell’area e lo ammonisce. Candreva prova a sorprendere Julio Cesar ma il portiere brasiliano si fa trovare pronto. Bellissima palla di Milito a Vieira al 42’, il francese potrebbe concludere liberissimo ma preferisce cercare di testa un compagno in area piuttosto che indirizzare verso la porta di Benussi. Al di là della fiammata, l’Inter si vede poco in attacco, con Milito troppo solo e senza la necessaria assistenza. Mourinho paga forse un turn over troppo accentuato e gli undici di Cosmi tentano di approfittarne con un buon finale, che tuttavia non frutta l’auspicato vantaggio. Ai punti, se fossimo nella boxe, il Livorno sarebbe leggermente in vantaggio dopo 48’ di gioco.
Mourinho non è soddisfatto del primo tempo nerazzurro ed effettua un cambio: termina la partita di Krhin e inizia quella di Eto’o, per un 4-3-3 più classico con Mancini che rimane in campo da ala classica. L’effetto Eto’o si fa sentire immediatamente: il camerunense serve Milito al limite dell’area, l Principe è bravo a difendere il pallone e a lasciar partire un diagonale chirurgico che trova l’angolino opposto per il vantaggio dell’Inter. Settimo centro per l’argentino, sempre decisivo. Trovarsi in svantaggio alla prima vera azione pericolosa da parte dell’avversario rappresenta un duro colpo per il Livorno, che prova a reagire inserendo Danilevicius al posto di Vitale, salvando di conseguenza Tavano da un’inguaribile solitudine offensiva. La mossa di Cosmi però dà l’impressione di poter aprire varchi insidiosi per il contropiede interista. Con il vento del risultato a favore, piuttosto che agire con rapide ripartenze, l’Inter preferisce mantenere il possesso del pallone, impedendo sul nascere ogni tentativo di creazione di gioco amaranto. Mou si gioca il terzo cambio al 68’, richiamando in panchina Stankovic e inserendo Samuel, che va a posizionarsi nell’insolito ruolo di terzino sinistro, consentendo a Zanetti di salire a centrocampo. Alchimie tattiche imprevedibili, ma per certi versi obbligate.
Il Livorno accusa un po’ di stanchezza, ma Tavano mette i brividi a Julio Cesar con un destro a giro che sfiora la traversa. A dare uno scossone a una contesa che tende ad affievolirsi non poteva che essere il Colosso, Maicon, che all’80’ firma il 2-0 e manda i titoli di coda con una percussione centrale conclusa con un tiro nell’angolo basso. Se prima la partita sembrava in mano all’Inter, a questo punto è ormai in banca e la squadra di Mourinho inizia a gigioneggiare pensando alla trasferta di Kiev e risparmiandosi le ultime gocce di sudore. Candreva cerca la gloria personale su punizione, ma Julio Cesar dimostra di essere ancora in campo al Picchi mentalmente e risponde da grandissimo. Ci prova anche Danilevicius, ma il suo destro termina a lato di poco, ultima occasione da gol della partita.
Arrivano così 3 punti fondamentali per la squadra nerazzurra, che nonostante un primo tempo al di sotto delle attese riesce a emergere nella ripresa grazie alla sua solidità e, soprattutto, alla classe dei suoi campioni. Le stesse doti a cui sarà necessario affidarsi mercoledì prossimo a Kiev, dove li campioni d’Italia si troveranno di fronte un avversario, con tutto il rispetto del Livorno, decisamente più insidioso. Intanto, però, è il momento di godersi il +7 in classifica su Juventus e Sampdoria, un divario che fino a qualche settimana fa in pochi avrebbero preventivato. La capolista, insomma, prende il volo…
LIVORNO-INTER 0-2
Primo tempo: 0-0
MARCATORI Milito al 4', Maicon al 36' s.t.
LIVORNO (3-5-2) Benussi; Diniz, Knezevic, Miglionico; Raimondi, Moro, Candreva, Vitale (dall'8' s.t. Danilevicius), Pieri; Pulzetti (Dionisi dal 28' s.t.), Tavano. (De Lucia, Galante, Cellerino, Marchini, Bergvold). All. Cosmi.
INTER (4-3-2-1) Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Lucio, J. Zanetti; Krhin (dal 1' s.t. Eto'o), Vieira, Muntari (dal 29' p.t. Cambiasso); Mancini, Stankovic (dal 23' s.t. Samuel); Milito. (Orlandoni, Materazzi, Quaresma, Arnautovic). All.Mourinho.
ARBITRO Morganti di Ascoli Piceno.
NOTE Ammoniti: Raimondi, Lucio, Tavano. Spettatori paganti 8.309, incasso 176.125,00; abbonati 7.427, quota abbonati 86.796,11. Tiri in porta: 3-2. Tiri fuori: 7-2. In fuorigioco 2-3. Angoli 9-4. Recuperi: 3' p.t.; 3' s.t.
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