Deki Stankovic si ritroverà a giocare contro l'Italia, la sua patria calcistica, da capitano della Serbia. Ed è proprio lui a spiegare la particolarità di questo girone: "Nato serbo, calcisticamente italiano e con moglie slovena". La Serbia arriva dalla clamorosa sconfitta contro l'Estonia, che Stankovic non riesce a spiegarsi: "Eravamo incapaci di reagire, non so spiegarlo... Un autentico blackout", anche se prova a caricare la squadra: "Ho parlato ai miei compagni, da capitano. Ho detto che adesso sarà ancora più bello indossare la maglia della nazionale. E' nei momenti più difficili ch deve venire fuori l'orgoglio serbo".

E l'occasione per rifarsi arriva subito, contro l'Italia. Una sfida che Deki non vuole perdere e anche per questo è stato attento a non farsi ammonire, per non essere squalificato, come invece è successo a Vidic: "Ci tenevo a giocare a Marassi, uno stadio fantastico, contro gli azzurri". Sarà anche un derby tra lui e Pirlo: "Siamo coetanei, il raggio d'azione è quello... Vorrei fare bene anche perché questa è la mia ultima qualificazione, per il Mondiale in Brasile sono troppo vecchio. Io come Zanetti? Mi lascio un cinque per cento di possibiltà per il Brasile, non di più".

L'altro serbo che gioca in Italia è Milos Krasic, che insieme a Dejan, in veste di traduttore, lancia un messaggio all'Italia: "Noi siamo una buona squadra, certamente in grado di creare delle difficoltà agli azzurri. Credo che l'Italia lo sappia e ci affronterà col massimo rispetto: possiamo sgambettarli anche a  casa loro". Krasic giocherà contro i suoi compagni, Bonucci e Chiellini: "E' davvero una cosa insolita giocare contro due amici, vivrò una situazione psicologica particolare". "Ma se hai appena giocato Inter-Juve, cioè contro di me, il tuo capitano...", scherza Stankovic.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 10 ottobre 2010 alle 11:33 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Guglielmo Cannavale
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