Tre minuti per prendere l’ascensore e salire dall’inferno dell’eliminazione in Champions League al Paradiso di un primo posto assolutamente insperato. L’Inter sbanca Kiev dopo aver rischiato a lungo il k.o. tecnico per mano di una squadra, quella di Gazzaev, fortunata nel trovare il vantaggio ma anche nel difenderlo, almeno fino alle battute conclusive. Incredibile, dove fisico e tecnica non sono riusciti a emergere, è stato il coraggio a fare la differenza, in una partita che valeva quasi una finale. Superata, è il caso di dirlo, la prova del 9, dopo 8 partite senza vittoria. Adesso la trasferta del Camp Nou non saprà di ultima spiaggia per i nerazzurri, ma di impegno da non fallire per i blaugrana. Per una volta Josè Mourinho non sorprende più di tanto quando decide l’undici iniziale, anche perché le opzioni disponibili al 100% non sono tantissime. Viene comunque recuperato Sneijder, e questa è già una notizia considerando la sua situazione clinica solo una settimana fa. L’olandese si alterna con Stankovic nel ruolo di suggeritore di Eto’o e Milito, completando un centrocampo molto tecnico. Nessuna particolare novità invece per Gazzaev, che in attacco si affida a Shevchenko e lo affianca a Milevskiy, piazzando alle loro spalle la tecnica di Gerson Magrao ed Eremenko
La lancetta dei secondi dell’orologio non completa ancora il suo secondo giro e Sneijder va vicinissimo al gol, con un sinistro insidioso che sfiora la traversa. Positivo e propositivo l’avvio nerazzurro, che si scrolla di dosso il gran freddo cercando di mettere subito in difficoltà gli ucraini. Con il trascorrere dei minuti la Dinamo Kiev prende le misure ai nerazzurri e imbastisce anche qualche interessante tentativo offensivo. Al 17’ una sponda di Milito mette in movimento Eto’o, ma la posizione defilata impedisce al camerunense di trovare la porta. Uno dei contenuti princpali della serata è il duello Sheva –Chivu: l’ex milanista fiuta le possibili difficoltà del romeno a contenerlo e gravita spessa nella sua zona. Tra l’altro, Chivu è uno dei due diffidati in casa Inter (l’altro è Maicon) e di perdere Barcellona-Inter non sembra particolarmente interessato. Sheva però il vero danno alla causa interista lo porta al 21’, quando beffa Julio Cesar con un pallonetto imprevedibile per il sorprendente vantaggio della Dinamo Kiev. L’Inter è anche sfortunata: non solo perché si trova in svantaggio alla prima conclusione avversaria, ma anche perché il sinistro di Sheva diventa imparabile a causa di una fortuita deviazione di Cambiasso.
Il Lobanovsky Stadium si scalda ma per gli uomini di Mourinho la temperatura diventa ancora più gelida. Gli ospiti tentano una timida reazione guadagnando un paio di corner, ma la sensazione è che superare la retroguardia ucraina non sarà compito facile. Ci prova Milito, dopo uno scambio con Eto’o, ma l’argentino anticipa troppo la conclusione e fa un regalo a Bogusch. Tra i nerazzurri, nonostante la prima occasione da gol, fatica a entrare in partita Sneijder, che non trova gli spazi di cui necessita tra le righe. Trovano, eccome, spazi in contropiede i padroni di casa, che non sembrano patire particolarmente il freddo. Si arriva così alla fine del primo tempo, con l’impressione che nulla sia compromesso ma che l’Inter si trovi a dover scalare una sorta di Everest per rimanere aggrappata all’Europa.
La ripresa propone due novità che cambiano totalmente l’atteggiamento in campo dell’Inter: dentro Balotelli e Thiago Motta, fuori Chivu e Cambiasso, che probabilmente risente di un problema al ginocchio. Chiaro segnale da parte di Mourinho, che vuole giocarsi il tutto per tutto perché anche un pareggio, complice lo 0-0 di Rubin-Barcellona, terrebbe acceso almeno un filo di speranza. Nei primi 5 minuti la squadra ospite chiude la Dinamo nella sua area di rigore e Samuel, in tuffo di testa, non riesce per un paio di metri a bissare il gol dell’andata. Gli ucraini sono particolarmente aggressivi sul portatore di palla e gli avanti interisti sono costretti a giocare troppo spesso spalle alla porta, il che riduce al minimo la pericolosità offensiva. Inoltre, la manovra interista è farraginosa e si limita a passaggi elementari, fino al controllo sbagliato che restituisce la sfera alla Dinamo Kiev. Che, tra l’altro, al 61’ va vicina al 2-0 con un destro di Ninkovic che finisce sull’esterno della rete. Dall’altra parte Eto’o verticalizza per Milito, ma il sinistro del Principe è un altro buffetto per Bogusch.
La sensazione, però, è che basterebbe accelerare un po’ per mettere in crisi la difesa ucraina. Mani nei capelli al 63’, con Eto’o che di testa non rende merito alla sua fama mandando a lato praticamente a porta vuota, con Samuel che aveva tenuto vivo il pallone anticipando Bogusch. È un buon momento per i nerazzurri, che schiacciano la squadra di Gazzaev nella propria trequarti. Ancora Samuel bravissimo di testa su cross da fermo di Sneijder: l’estremo difensore ucraino si supera in tuffo per deviare in corner. Incredibile Balotelli al 70’: Eto’o lo smarca davanti a Bogusch ma il tocco sotto termina sul fondo quando il popolo nerazzurro da casa stava già festeggiando il pareggio. Dieci minuti di forcing non hanno fruttato nulla ai nerazzurri, ma chiamare in causa la sfortuna non sarebbe una mera giustificazione in questo caso. Ancora Eto’o protagonista al 79’: su verticalizzazione di Sneijder, l’attaccante tira alto da buona posizione. Mourinho si gioca l’ultimo cambio sostituendo Samuel con Muntari, in pratica siamo alla mossa della disperazione.
La giustizia indossa l’abito buono all’86’, quando il solito Sneijder pesca in area Milito che, da bomber di razza si gira con il sinistro e lascia di stucco Bogusch. Una liberazione per i nerazzurri, ma la serata incredibile del Lobanovski Stadium non è ancora finita: all’89’ sinistro violento di Muntarida sinistra, Bogusch interviene male e consente a Milito il tap-in. Il portiere ucraino salva ancora ma non può impedire a Sneijder di scaraventare il pallone in fondo al sacco, completando un clamoroso ribaltone. Adesso il gelo è nel volto dei tifosi di casa, che da una qualificazione ormai acquisita si trovano all’ultimo posto del girone. L’Inter, invece, viene scaraventata negli ultimi minuti in vetta alla classifica, degna conclusione di una serata, o meglio di 4 minuti da sogno.
IL TABELLINO
MARCATORI: Shevchenko (D) al 21’ p.t.; Milito (I) al 41’, Sneijder (I) al 44’ s.t.
DINAMO KIEV (4-2-3-1): Bogush; Eremenko, Khacheridi, Almeida, Magrao; Vukojevic, Mikhalik; Shevchenko, Ninkovic, Yarmolenko; Milevskiy (dal 25’ s.t. Gusev) (Rybka, Betao, Ghioane, Kravets, Mandzyuk, Zozulya). All. Gazzaev.
INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel (dal 34’ Muntari), Chivu (dal 1’ s.t. Balotelli; Zanetti, Cambiasso (dal 1’ s.t. Motta), Stankovic; Sneijder; Eto’o, Milito (Toldo, Materazzi, Vieira, Mancini) All. Mourinho.
ARBITRO: Layec (Francia)
NOTE: ammoniti Samuel, Lucio; Magrao, Mikhalik. Spettatori quindicimila. Tiri in porta 1-7. Tiri fuori 3-9. Angoli 3-8. In fuorigioco 3-1. Recupero: 1’ primo tempo, 2’ secondo tempo.
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