In molti dopo la partita col Barcellona si sono precipitati a vestire i panni dei puristi del calcio puntando il dito contro la prestazione dell'Inter. Sarebbe però buona norma avere un certo equilibrio nel valutare le prestazioni di una squadra tenendo conto, in primis, del valore dell'avversario.L'anno scorso, l'unica squadra che è riuscita a minare lo strapotere del Barça è stato il Chelsea di Guus Hiddink che, se non fosse stato per l'arbitro Ovrebo, sarebbe sicuramente andato in finale. L'approccio alla partita dell'olandese, in particolar modo al Camp Nou, è stato a dir poco ostruzionistico ma, gli stessi che hanno urlato allo scandalo dopo la partita dell'Inter, sono i medesimi che avevano elogiato l'intuizione i Hiddink. Una squadra deve in primo luogo puntare sui propri punti di forza e giocarsela col Barcellona a tutto campo sul piano del possesso palla significherebbe, alllo stato attuale, un suicidio tattico per molte delle maggiori squadre europee.

Mourinho ha impostato una partita intelligente giocandosela alla pari per molta parte del primo tempo. La ripresa, dopo i primi venti minuti, si è trasformata in un esercizio di possesso palla del Barcellona che, nonostante ciò, non ha mai impensierito Julio Cesar. Anzi, l'occasione da gol più nitida è stata il tiro di Stankovic e, senza l'intevento di Tourè, Santon si sarebbe presentato da solo davanti a Victor Valdes. Con i centrocampisti sfiancati dal pressing esercitato nei primi sessanta minuti sui portatori di palla balugrana, la squadra si è compattata palesando un'ottima fase difensiva contro un attacco stellare. E allora, proprio gli italiani, come ha detto lo stesso Mourinho, si lamentano di un simile atteggiamento, dettato anche dalle importanti defezioni nel settore nevralgico del campo e da una squadra che, a differenza del Barça, deve ancora trovare gli automatismi.

Nella settimana europea l'unica vittoria limpida è stata quella della squadra di Gasperini. Il Milan, infatti, pur portando a casa i tre punti, ha sofferto terribilmente a Marsiglia. Se continueremo a celebrare il risultato indipendentemente dal gioco, la perdita di un posto Champions nelle prossime stagioni si concretizzerà molto presto. Occorre quindi cercare di costruire un progetto di gioco partendo dal campionato che, anche negli anticipi di ieri, non ha certo regalato partite entusiasmanti sul piano del gioco, La Juventus ha inanellato la quarta vittoria su quattro partite, e, per la terza consecutiva, Gigi Buffon è stato premiato come migliore in campo. I bianconeri sono riusciti ad avere la meglio su un ottimo Livorno grazie al maggior cinismo dei prorpi interpreti. In Europa, però, senza gioco si va poco lontano.

Ecco perchè, il campionato deve diventare l'occasione per perfezionare dei meccanismi che, specie per quanto riguarda la fase offensiva, devono inevitabilmente consolidarsi, non lasciandosi al contempo prendere dall'ansia da risultato a detrimento del bel gioco. L'Inter ha vinto gli ultimi campionati non entusiasmando sul piano del gioco e pagando molto cara questa carenza in Europa. Doveroso quindi continuare sul progetto intrapreso sfruttando ogni partita per oleare quei meccanismi che fin ad oggi si sono visti a sprazzi che però hanno lasciato inebriati i tifosi nerazzurri. La trasferta di Cagliari è la prima partita della stagione lontano da San Siro e un test importante per gli uomini di Mourinho che non vogliono far scappare la Juventus. L'Inter, però, deve pensare solo a sé stessa, consapevole della proprie potenzialità che, se espresse nella loro interezza, possono far prescindere da ogni considerazioni in ordine alle rivali o presunte tali.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 20 settembre 2009 alle 09:01
Autore: Rosario Bruno
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