ZERO - Come i punti raccolti dall'Inter in 4 delle ultime 5 partite. Ieri sera contro il Napoli per la prima volta la squadra di Stefano Pioli non ha mai dato la sensazione di poter raddrizzare la situazione sfavorevole, merito anche degli ospiti che ne hanno controllato agevolmente ogni pseudo tentativo di reazione.
UNO - Come il pallone gestito in area da Mauro Icardi. Impressionante come l'attaccante più prolifico dell'Inter, in lotta per il titolo della classifica cannonieri (tutti a secco i candidati in questa 34esima giornata), sia stato neutralizzato con cotanta semplicità dal Napoli. Koulibaly e Albiol gli hanno concesso pochissimo, appena un colpo di testa spentosi sull'esterno della rete, in 94 minuti di gioco. Il numero 9 non è certo esente da colpe, ma se alle sue spalle non si crea nulla...
DUE - Potrebbe essere la sua ultima stagione all'Inter, e probabilmente sarà la peggiore per rendimento e numeri. Yuto Nagatomo ieri è stato il principale bersaglio della critica, a causa dell'errore che ha spianato la strada del gol a Callejon e della vittoria al Napoli. Per il giapponese, che va verso i 31 anni e quest'anno ha collezionato appena 16 presenze senza reti né assist, si tratta del secondo svarione pesante. Il primo in Europa League, una sfortunata autorete costata la sconfitta a Southampton e la quasi certezza dell'eliminazione dal torneo.
TRE - Esclusi i tentativi velleitari dalla distanza e il colpo di testa di Mauro Icardi terminato sull'esterno della rete, ieri Pepe Reina si è dovuto 'sporcare i guantoni' in appena tre circostanze, neanche particolarmente impegnative: nel primo tempo su un tiro da fuori centrale e rasoterra di Candreva, nella ripresa su un tentativo anche questo centrale di Perisic e nei minuti di recupero su un passaggio di testa di Nagatomo. La pericolosità offensiva dell'Inter si è limitata a questo.
QUATTRO - Lo spauracchio dell'Inter contro il Napoli ha un nome e cognome: José Maria Callejon. Ieri l'esterno offensivo spagnolo ha firmato il gol decisivo sfruttando l'errore di Yuto Nagatomo e ha rimpinguato il proprio bottino di reti contro i nerazzurri: 4 in 8 partite in campionato. Di cui 3 messe a segno al 'Meazza'.
CINQUE - Come i giorni di ritiro imposti dalla società ai giocatori dopo la brutta figura di Firenze. Una scelta alla fine rivelatasi inutile non tanto per il risultato, che non è l'unico metro di valutazione, quanto piuttosto per l'atteggiamento della squadra in campo, a tratti rassegnato all'impotenza di fare qualcosa di più. Nessuna rabbia agonistica, nessuna capacità di reagire ed estrema dipendenza dagli eventi.
SEI - L'Inter manca l'appuntamento con la vittoria da ben 6 giornate di campionato. Una striscia negativa terribile e inspiegabile, perché iniziata dopo il roboante 7-1 sull'Atalanta che lasciava presagire ben altro prosieguo. Invece, evidentemente, il pareggio di Torino e la pausa hanno influito negativamente sullo stato mentale dei giocatori. Tra l'altro, di questi 6 risultati negativi, ben 4 sono sconfitte.
SETTE - Come i palloni recuperati sia da Gary Medel sia da Jeison Murillo, coppia centrale last minute a causa del problema muscolare occorso a Joao Miranda. I due hanno messo in campo pregi e difetti che li accompagnano da sempre, ma senza la guida del leader si sono espressi più a livello emotivo che cognitivo, lasciando qualche spazio di troppo ad avversari mortiferi in velocità e recuperando con aggressività e atletismo, ma senza senso del posizionamento.
OTTO - Come i punti che oggi separano l'Inter dalla qualificazione diretta ai gironi di Europa League, l'obiettivo minimo di inizio stagione. L'Atalanta ha guadagnato un altro punto sui nerazzurri e con una partita in meno da giocare e appena 4 rimaste in calendario è praticamente impossibile pensare in un posto europeo senza il limbo dei preliminari. Che, tra l'altro, con il Milan a +3 non è per nulla facile da raggiungere.
NOVE - Negli ultimi 9 confronti in Serie A contro il Napoli, l'Inter è riuscita a vincere appena una volta (2-0 la scorsa stagione). Il resto del bilancio recita 3 pareggi e 5 sconfitte. Numeri che confermano il periodo storico di entrambe le squadre: i nerazzurri faticano a ricostruire dopo la fine degli anni d'oro, mentre gli azzurri, con serietà e programmazione, hanno raggiunto un importante livello di solidità.
DIECI - Se l'Inter ha mostrato una qual certa sterilità offensiva, al contempo ha aperto troppo facilmente le porte della propria area di rigore al Napoli che si è limitato a sfruttare solo una delle chance concesse, tra l'altro la più casuale. Ad ogni modo, gli uomini di Maurizio Sarri sono riusciti a tentare la conclusione da dentro l'area nerazzurra ben 10 volte, costringendo Samir Handanovic a 3 interventi decisivi. Dieci sono anche i duelli persi in campo da Marcelo Brozovic, che a prescindere dai 13 palloni recuperati ha sprecato u'altra occasione per dimostrare di meritare un posto da titolare.
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