Fresco di titolo di campione d'Italia, il tecnico dell'Inter Antonio Conte rilascia un'intervista a Rai Due nel corso di '90° Minuto':

Stanotte dormirai felice?
"Sicuramente saremo più rilassati, andiamo a dormire molto contenti e felici di quello che siamo riusciti a fare. Siamo contenti per noi, per i tifosi. Saremo più rilassati per questo finale di stagione".

Questo è il tuo quinto titolo nazionale, che sapore ha dal punto di vista del palmares?
"Sicuramente è uno tra i successi più importanti in carriera. Difficile perché comunque non era per me una scelta facile andare all'Inter, in un momento dove sicuramente non era attrezzata e competitiva per vincere qualcosa di importante. Per di più, andavo in un'avversaria della Juve dove ho giocato per tantissimo tempo e che ha dominato in Italia per nove anni. C'erano le situazioni più negative da trovare, invece ho accettato la sfida con grande voglia e il lavoro ha ripagato dei sacrifici fatti".

Quanto significherà il prossimo Juve-Inter? Stringerai la mano ad Agnelli?
"Sarà una partita che conterà, perché dovremo fare la nostra parte fino a fine campionato e dovremo ottenere il massimo fino alla fine. Rimangono quattro partite, abbiamo vinto lo Scudetto con quattro giornate di anticipo e questa è una cosa incredibile. Andremo lì a giocarci la nostra partita, per me è sempre un piacere entrare allo Stadium, adesso sto imparando a farlo da avversario".

Il momento più difficile è stato Villa Bellini o il ciclone dei problemi societari?
"Io penso che il momento chiave sia stato nella settimana in cui siamo usciti dalla Champions e ci sono piovute critiche anche esagerate secondo me da tutte le parti. Non era facile, questo era un gruppo di ragazzi non abituati ad essere competitivi per qualcosa di importante. Siamo stati bravi a compattarci e a usare quelle critiche eccessive per cercare di essere ancora più forti e protagonisti. Quello penso sia stato il momento più difficile, le critiche sono servite a compattarci di più".

Il futuro di Antonio Conte sarà all'Inter per puntare a cosa?
"In questo momento è giusto goderci questo Scudetto, non faremo l'errore di andare dietro a riunioni o liti dell'allenatore. Vogliamo goderci questo momento straordinario, poi ci sarà tempo per fare quello che andrà fatto. Però penso che niente e nessuno ci ruberà questa gioia che abbiamo conquistato e vogliamo condividere coi tifosi".

Chi è stato per te l'uomo decisivo per lo Scudetto? Anche fra quelli meno attesi come Bastoni.
"Sarebbe inopportuno fare nomi singoli, nella mia idea di calcio si vince con la squadra e il singolo viene esaltato dal gioco di squadra. La squadra ci ha portato a vincere, la disponibilità dimostrata dai calciatori è stata la vera chiave. Loro si sono fidati di me e io ho indicato una strada. Loro si sono fidati ciecamente, alla fine siamo riusciti a portarla in porto".

Quale deve essere lo step da fare per la Champions?
"Penso che lo step fatto quest'anno ci abbia portato a vincere il campionato, bisogna andare coi piedi di piombo. Ripeto, godiamoci il presente, lo step che i ragazzi hanno voluto fare. Abbiamo un mese per giocare le ultime quattro partite e vivere questa gioia e poi pensare bene ai prossimi passi".

Rispetto all'anno scorso cosa ti ha fatto cambiare la tua tattica?
"Noi durante la partita abbiamo alternato diverse situazioni, abbassandoci per poi guadagnare il campo oppure invitando gli avversari ad attaccarci per poi attaccare il campo a nostra disposizione. La squadra si è completata molto sotto questo punto di vista, in una stagione bisogna imparare diverse letture. Non si può sempre attaccare come non si può sempre difendere, bisogna capire quando aggredire o aspettare. Quando bisognava attaccare si è fatto, quando si doveva attendere lo hanno fatto, le soluzioni sono state trovate sempre. Qui c'è stato il miglioramento".

Il fatto di avere segnato tanto nei secondi tempi è il frutto di quando magari partivate forte e poi subivate rimonte, come in Champions?
"Durante la partita ci sono diverse letture. Una squadra non può pressare per 90 minuti, gli avversari ti studiano e riescono a fregarti. Se hai la pazienza di aspettare e di capire quando colpire, avendo anche una squadra ben allenata fisicamente, sapevamo che chiunque affrontavamo doveva calare un po'".

C'è una dedica particolare al di fuori del calcio?
"Lo dedico alle persone a me vicine, che mi vivono fuori dal campo: mia moglie, mia figlia, i fratelli. Voglio ringraziare Lele Oriali, per me è stato molto importante. Mi ha aiutato tantissimo, è stata la persona che ha influito maggiormente in questi due anni".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 02 maggio 2021 alle 18:50
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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