Buona la prima. L’Inter supera il Chelsea a San Siro nel match d’andata degli ottavi di finale di Champions League. Finalmente la squadra nerazzurra diostra di poter fare bene anche in ambito europeo, contro un avversario di primo livello. Il 2-1 finale è un risultato di certo pericoloso, ma rappresenta comunque un vantaggio, da preservare nella partita di ritorno allo Stamford Bridge. Alla fine Julio Cesar se la sente di giocare e va a difendere la porta nerazzurra. Mourinho si affida all’esperienza di Samuel Eto’o e lascia in panchina Pandev, poi a centrocampo Thiago Motta vince il ballottaggio con Muntari. Dall’altra parte Ancelotti affida il ruolo di terzino sinistro a Malouda e lancia Kalou alle spalle di Drogba e al fianco di Anelka. Per il resto, formazioni confermate. Il clima è di fuoco, raramente San Siro ha offerto un colpo d’occhio del genere.

Il brusio del pubblico diventa boato dopo 3 minuti, quando Milito si beve Terry con un dribbling a rientrare e batte Cech sul primo palo. Miglior inizio, per l’Inter, era difficile sognarlo. Sbloccata subito la situazione, la partita assume uno script chiaro: Blues in attacco, nerazzurri a contenere, con ordine. Kalou è particolarmente attivo e mette in difficoltà Maicon, ma il più pericoloso è il solito Drgoba, che su punizione da 25 metri fa tremare la traversa di Julio Cesar, all’unisono con gli 80 mila del Meazza. Scampato il rischio, l’Inter si organizza e prova a chiudere ogni varco, costringendo il Chelsea a cercare la porta da fuori area. Ci provano, nell’ordine, Ballack (19’) e Obi Mikel (29’), ma il portiere nerazzurro si fa trovare pronto. La squadra di Ancelotti guadagna metri e quella di Mourinho forse gioca un po’ troppo bassa, affidandosi ai lanci di Sneijder per un Milito ispirato.

Tra tanto Chelsea, però, un barlume nerazzurro fa venire i geloni al tecnico di Reggiolo: assist basso di Sneijder dalla sinistra, ma Eto’o nel cuore dell’area ciabatta ignobilmente con il sinistro, confermando di aver lasciato in Angola il suo talento e fiuto del gol. Occasione clamorosa, con San Siro che non gradisce. Prima del fischio finale del primo tempo, però, sono i tifosi di casa che tremano: Zanetti lancia involontariamente Kalou solo verso Julio Cesar, ma Samuel interviene e frena l’ivoriano. Sarebbe rigore, ma Mejuto Gonzalez lascia proseguire.

Siccome c’è una giustizia anche nel calcio, almeno quella ‘divina’, è proprio Kalou a gelare San Siro al 51’, dopo una sgroppata di Ivanovic. Sul piatto destro da fuori area dell’ivoriano, però, pesa l’erroraccio di Julio Cesar, che si fa beffare da un rimpallo. Parità ristabilita, ma le emozioni non sono finite. L’Inter ha il merito di reagire subito e di avere anche la fortuna dalla sua parte: Cambiasso prova da fuori con il sinistro, il muro inglese gli restituisce il pallone e la seconda volta è quella buona: tracciante che s’infila nell’angolo basso, lasciando Cech di stucco. Neanche il tempo di rammaricarsi, e i nerazzurri tornano a condurre nel punteggio.

Mourinho però non è soddisfatto e richiama in panchina un Thiago Motta impalpabile, lanciandolo scalpitante Balotelli. Nonostante il vantaggio, lo Special One rende la sua squadra addirittura più offensiva. Ancelotti può recriminare a ragione al 60’, quando Cech si fa male praticamente da solo e deve lasciare il posto al portiere di riserva Hilario. I Blues però non si scompongono e continuano a mantenere il pallino del gioco, sfiorando il pareggio con Lampard: bell’assist di Anelka nel cuore dell’area nerazzurra e tap in del centrocampista britannico, sul quale Julio Cesar stavolta è efficace. Pochi minuti dopo termina la partita di Eto’o (insufficiente) e inizia quella di Pandev, all’esordio in Champions League. La risposta di Ancelotti è Sturridge per Kalou, autore di una buona prova gol a parte.

L’ingresso di Balotelli si rivela azzeccato, perché costringe Malouda a rimanere in posizione più arretrata e a limitare le sgroppate offensive. È infatti sulla destra che l’Inter costruisce maggiormente in avanti. Dietro, invece, Lucio è un muro invalicabile e sbroglia speso e volentieri situazioni complicate al limite della propria area. Mourinho a 6’ dalla fine dà ossigeno al suo centrocampo inserendo Muntari al posto dello stremato Stankovic, autore di una prestazione più di contenimento che costruttiva. Tre i minuti di recupero concessi da Mejuto Gonzalez, ma il forcing del Chelsea non frutta nulla. Vittoria per 2-1, dunque, risultato positivo nonostante la rete subita che può dare una mano ai londinesi in vista del ritorno. Ma allo Stamford Bridge l’Inter scenderà in campo con un vantaggio preziosissimo e con tutte le intenzioni di difenderlo.

INTER-CHELSEA 2-1
Marcatori: 3' Milito, 6' st Kalou, 10' st Cambiasso

INTER: 12 Julio Cesar, 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 4 Zanetti; 5 Stankovic (11 Muntari), 19 Cambiasso, 8 Thiago Motta (13' st 45 Balotelli); 10 Sneijder; 9 Eto'o (22' st 27 Pandev), 22 Milito.
A disposizione: 1 Toldo, 2 Cordoba, 7 Quaresma, 17 Mariga.
Allenatore: José Mourinho

CHELSEA: 1 Cech (17' st 40 Hilario); 2 Ivanovic, 6 Carvalho, 26 Terry, 15 Malouda; 13 Ballack, 12 Mikel, 8 Lampard; 36 Anelka, 11 Drogba, 21 Kalou (33' st 23 Sturridge).
A disposizione: 10 J. Cole, 33 Alex, 35 Belletti, 43 Bruma, 45 Borini.
Allenatore: Carlo Ancelotti.

Arbitro: Mejuto Gonzalez (Spagna)
Note. Ammoniti: 5' Lampard, 9' Thiago Motta, 22' Milito, 23' Kalou. Tempi supplementari: 1'-3'

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 24 febbraio 2010 alle 22:33
Autore: Fabio Costantino
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