Per analizzare i primi 6 mesi in nerazzurro di Antonio Candreva è bene partire dalla sua ultima presenza, quella contro la Lazio, squadra da cui l'Inter lo ha acquistato. Contro i biancocelesti l'esterno italiano ha mostrato alcune delle sue doti che ne fanno una pedina imprescindibile nello scacchiere di Stefano Pioli. La corsa e le capacità balistiche che ne tracciano i segni distintivi si sommano alla generosità e al dinamismo di un calciatore che non solo è l'ideale per ricoprire tutta la fascia destra e andare sul fondo, ma anche per muovere le difese avversarie e permettere la sovrapposizione del terzino che agisce sulla sua stessa fascia (in questo caso D'Ambrosio). Come? Tagliando verso il centro, giocando il pallone da trequartista. Chiedete a Patric, che tante volte, soprattutto nel primo tempo, ha dovuto abbandonare la sua zona di competenza per seguire gli spostamenti del numero 87.

Con 18 presenze in 18 gare di campionato (16 titolare, 2 da subentrante per un totale di 1315 minuti) e 5 su 6 in Europa League (4 da titolare, 1 da subentrante, per un totale di 355 minuti),  Candreva è un calciatore dall'importante peso specifico per questa squadra. A certificarlo sono l'efficacia delle giocate e la quantità delle occasioni costruite: con 3 gol e 3 assist, ha partecipato attivamente a più di 1/5 dei gol dell'Inter in Serie A. Risapute sono le capacità balistiche dell'esterno italiano, di cui in carriera si ricordano molte conclusioni, anche da distanza notevole, andate a segno: per quanto riguarda il campionato italiano, Candreva in questa stagione ha tirato fuori dal cilindro 56 tiri (più di 3 a partita, in media) per un totale di 3 gol; 32 da fuori (1 gol), 23 da dentro l' area di rigore (2 gol) e uno da dentro l'area piccola. Per quanto riguarda l'Europa League, invece, ha tirato 7 volte (poco più di un tiro a partita), segnando un gol (vs Southampton): 5 volte da fuori area e 2 volte da dentro l'area, da cui è arrivato il gol contro i saints. Ma non c'è solo questo: è il calciatore ad aver crossato maggiormente nel nostro campionato oltre che un abile dribblatore, virtù fondamentale per creare superiorità numerica: 42 dribbling tentati in Serie A, 23 riusciti e 19 falliti; 5 in Europa League, 2 riusciti e 3 falliti. A differenza di molti colleghi di fascia abili a costruire palle gol, comunque, Candreva è utile anche in fase difensiva e nel far lavoro sporco. Riportate indietro il nastro della stagione nerazzurra fino a Inter-Juventus, quando Icardi e Perisic si presero la scena nel tabellino dei marcatori mettendo in secondo piano le prestazioni di sostanza e di grande corsa di Eder e, appunto, Candreva.
In 6 mesi, il calciatore romano è diventato un'arma dei nerazzurri e un punto di riferimento per i compagni. A provarlo è la quantità di palloni giocati, molti dei quali tramutati in passaggi: 509 in Serie A (29 a partita circa), di cui 403 andati a segno, 106 falliti; 121 in Europa League (24 a partita), 98 andati a buon fine, 23 falliti

Non solo pregi, però. Detto dell'efficacia da esterno destro d'attacco o di centrocampo, della quantità di cross effettuati e dell'interpretazione del ruolo da 'fondista' o da 'accentrante' (come nel caso di Inter-Lazio), Candreva non è un calciatore duttile come altri presenti nella rosa dell'Inter che potrebbero ricoprire sia il suo ruolo, che altri (Joao Mario, Brozovic, Gabigol). Qualche detrattore, inoltre, potrebbe rimproverargli di non contribuire alla fluidità della manovra, considerando che spesso Candreva tende a piacersi un po' troppo, soprattutto col pallone tra i piedi, e favorisce il riposizionamento delle difese avversarie, attenuando di conseguenza la pericolosità dei cross che lui stesso dovrebbe garantire con più velocità. Di tutta risposta ai detrattori, però, i fantallenatori hanno un'arma in più: la media. Per certificare l'efficacia di Candreva nell'economia del gioco nerazzurro basta comparare (fonte Gazzetta dello Sport) la normale media voto e la fantamedia (voto + bonus e malus, ovvero gol, assist e cartellini): 6.18 contro 6.88. Zero ammonizioni e zero espulsioni in 18 partite, infatti, ne fanno anche una garanzia dal punto di vista disciplinare. Quelli che vi abbiamo fornito sono dati whoscored, utili a capire l'apporto alla causa nerazzurra dei primi 6 mesi di Antonio Candreva.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 26 dicembre 2016 alle 08:00
Autore: Fabrizio Longo / Twitter: @fabriziolongo11
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