Venerdì pomeriggio Mourinho aveva detto che comunque fosse finita Juventus-Inter, i nerazzurri avrebbero mantenuto la vetta della classifica. Niente di più vero, la matematica non s’inganna. Però è difficile accettare un concetto del genere dopo una sconfitta per 2-1 patita sul campo della Juventus, poche ore dopo la vittoria netta del Milan contro la Sampdoria. In pratica, il sabato nerazzurro si conclude con tanta amarezza e buona parte del vantaggio sulle inseguitrici gettato al vento. Il k.o. di Torino pesa non solo per la classifica, ma per il fatto di essere frutto di episodi e non di una netta superiorità dell’avversario. Un gol in più fa la differenza, è il credo di Mourinho e stavolta gli si è ritorto contro, anche se alcuni fischi di Saccani non hanno convinto più di tanto.
Forse per la prima volta da quando siede sulla panchina dell’Inter Josè Mourinho mantiene le promesse e conferma la formazione preventivata alla vigilia: Zanetti prende il posto dello squalificato Maicon a destra e Muntari riempie il buco lasciato dal capitano a centrocampo. In attacco Milito fa coppia con Eto’o. Nessuna novità anche per Ferrara, che si affida ad Amauri-Del Piero in attacco e propone un centrocampo muscolare con Sissoko e Felipe Melo. Chiellini gioca in maschera a causa del recente intervento al naso. I grandi esclusi per le due squadre sono Balotelli e Camoranesi, pronti eventualmente a subentrare a partita in corso. L’inizio è di marca bianconera, la squadra di casa prova a imprimere sin dall’inizio i suoi ritmi ma la retroguardia interista controlla bene. Come per ogni Juventus-Inter che si rispetti, ci sono subito episodi dubbi in area di rigore, uno per parte: prima Sissoko, poi Samuel reclamano il rigore, entrambi ignorati da Saccani. Il match cambia volto al 21’: l’arbitro concede a Del Piero una punizione all’altezza della linea laterale per una presunta spinta di Samuel e Mourinho, a due passi, protesta. Diego batte la punizione e nella mischia sbuca la testa di Chiellini, che sfrutta una deviazione interista per spiazzare Julio Cesar e portare la Juve in vantaggio. Inevitabile la reazione di Mou contro Saccani: un applauso che il fischietto punisce con l’espulsione, scatenando l’entusiasmo del pubblico di casa.
Lo Special One ingoia il rospo amaro ma, invece di scendere nello spogliatoio, rimane a guardare la partita sotto la tribuna, esponendosi agli insulti della tifoseria di casa e ignorandoli apertamente. Intanto il gioco riprende e l’Inter reagisce: prima Samuel di testa costringe Buffon all’intervento volante, poi Eto’o sfrutta un cross di Stankovic dalla destra e batte, sempre di testa, il portiere della Nazionale italiana. Uno a uno e palla al centro, la difesa bianconera pecca di ingenuità perché lascia il camerunense solo soletto nel cuore dell’area di rigore. Il nervosismo è evidente e sul rettangolo di gioco piovono ammonizioni (Muntari e Felipe Melo) e interventi duri, ma tutto sommato Saccani riesce a mantenere la tensione a un livello accettabile fino alla conclusione del primo tempo, che si chiude senza recupero. Due gol e un’espulsione, per 45 minuti può anche bastare.
Nella ripresa non ci sono novità di formazione e l’Inter sembra più in partita, almeno facendo riferimento all’approccio. Il primo tiro è però della Juventus, con Diego che tenta di sorprendere, inutilmente, Julio Cesar dalla distanza. Il trequartista bianconero, attesissimo alla vigilia, gioca molti palloni ma mai da posizione pericolosa, anche per merito dell’ottimo lavoro in copertura di Stankovic e Cambiasso. Al 57’ l’Inter ha una grande occasione ma prima Stankovic, poi Eto’o non riescono a sfondare il muro bianconero. Gol sbagliato, gol subito: nell’azione di contropiede Sissoko si trova libero di tirare, Julio Cesar respinge corto e Marchisio, bravissimo nel bersi Samuel con una finta, riporta in vantaggio la Juventus. Nuovamente sotto, Mourinho dalla distanza ordina l’ingresso di Balotelli (accolto ovviamente dai fischi e dagli insulti), che subentra a Muntari e cambia l’assetto tattico interista in un 4-3-3 offensivo.
Buona chance per il pareggio al 68’, ma su angolo di Balotelli Cambiasso di testa, tutto solo, colpisce male e manda altissimo. Peccato, l’ennesima amnesia difensiva bianconera doveva essere punita. Ferrara capisce che è meglio coprire e manda in campo Camoranesi al posto di Del Piero. La situazione di vantaggio consente alla Juventus di gestire bene il pallone, e Diego risulta fondamentale in quest’ottica. Dall’altra parte i nerazzurri faticano a trovare le punte, troppo distanti tra loro. Topica di Saccani al 75’: Caceres stende in area Milito all’altezza della linea di fondo, ma l’arbitro non concede un rigore sacrosanto. Altra benzina per il fuoco delle polemiche post-partita. Due minuti dopo entra Mancini al posto di Cambiasso e Ferrara risponde con l’ingresso di Poulsen al posto di Marchisio.
Il finale è tesissimo: Balotelli commette fallo su Felipe Melo che reagisce con una gomitata, scoppia un parapiglia che vede gli scontri tra Chivu e Sissoko e tra Thiago Motta e Buffon. Sul rettangolo di gioco è far west, alla fine la calma viene riportata da Saccani che manda negli spogliatoi Felipe Melo. Lo spettacolo però non è proprio gratificante… A un minuto dal termine Mou manda in campo Materazzi per Samuel, con l’obiettivo di sfruttarne i centimetri in zona d’attacco. L’ingresso di Matrix è una manna per il pubblico di casa, che ha un nuovo obiettivo per i propri insulti. La contromossa di Ferrara è Grygera per Diego. Non bastano 4’ di recupero per raggiungere il pareggio e l’Inter deve riassaporare il gusto amaro della sconfitta. A questo punto non resta che archiviare immediatamente questa serata storta, concentrandosi subito sulla Champions League: mercoledì a San Siro c’è il Rubin, e sbagliare ancora non è ammissibile.
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