"Il segreto dell'Inter dei Record? I 5 giocatori arrivati dal mercato: io, Brehme, Matthaus, il grande Ramon Diaz che arrivava come me da Firenze e Bianchi. La difesa era già ben rodata, poi fu azzeccata l'intuizione di Trapattoni di spostare Matteoli più dietro". Lo ha raccontato Nicola Berti, protagonista dello scudetto numero 13 della storia nerazzurra, parlando alla Gazzetta dello Sport.

Una chiacchierata nella quale Nicolino torna a parlare del paragone tra il lui e Barella: "Ci somigliamo nell'altezza (ride ndr). Io l'ho sempre adorato, sin da quando era nel Cagliari, per il suo modo di giocare. Mi sarei incazzato, se l'Inter non l'avessero preso. Sta migliorando, poi abbiamo le stesse iniziali; siamo entrambi universali, entrambi possiamo giocare in più posizioni. Gli auguro di segnare qualche gol in più, di superare Nicola Berti: è difficile, però ce la può fare".

L'analogia tra l'Inter dello scudetto dei Record e quella attuale: l'uscita dall'Europa.
"Per noi fu una bella botta. Ci rimase solo il campionato come successo a quella di Conte, che ora sta facendo bene e speriamo continui così fino alla fine del campionato. Dobbiamo dare filo da torcere a tutti".

Le similitudini e le differenze tra Trapattoni e Conte.
"Hanno in comune la grinta, il temperamento e la voglia di vincere. Ora il tecnico ha più occhi grazie al suo staff tecnico, ma come motivatori sono molto simili".

In un gruppo ci sono anche momenti di tensione.
"Nel '92 venimmo io e Ferri venimmo alle mani durante un torello, ma era una cosa per caricarci prima della gara con l'Aston Villa, poi vinta 3-0. Una grandissima rimonta. La bravura dell'allenatore oggi è mettere tutti i giocatori sullo stesso piano, ovviamente non puoi accontentare tutti i 25 elementi, che devono sentirsi comunque importanti. Conte ha trovato un undici tipo".

Un parere su Vidal: è il leader che era Matthaus?
"Barella è sulla buona strada, ha già in mano il centrocampo. Mentre Vidal, che ha sempre segnato in carriera, all'Inter non ha ancora trovato gol. Comunque lo considero un campione".

Il momento più bello dell'Inter di Conte. 
"La prima di campionato, il 4-3 con la Fiorentina. Abbiamo fatto malissimo, ma abbiamo vinto: ho rivisto la Pazza Inter. Ora lo spettacolo non conta, serve fare punti".

Conte si trova a gestire l'uscita di Eriksen, un po' come quando il Trap accompagnò alla porta Altobelli...
"Esempio sbagliato, Eriksen non è mai entrato dalla porta. Non ha dimostrato niente, ci aspettavamo molto di più; poi è arrivato in una stagione sfortunata, condizionata anche dal Covid-19. Altobelli, invece, è una leggenda. Tornando a Eriksen, io lo vedevo al Tottenham ed era decisivo. Mi spiace perché è capitato nell'anno sbagliato del mondo, non dell'Inter".

Lukaku-Lautaro vs Serena-Diaz
"Aldo fece 22 gol fu capocannoniere, Ramon 13. Io sono di parte, la coppia migliore è Serena-Diaz".

Hakimi-Brehme, paragone azzardato?
"A parte la velocità, non c'è paragone perché Brehme tecnicamente era di un altro livello. Una cosa fantastica, anche se Hakimi è sulla buona strada".

Conte deve vincere quest'anno?
"Quest'anno deve vincere lo scudetto, ci sono poche scappatoie. La squadra è fortissima, la società anche; mancano i tifosi ma ci possiamo fare poco. Deve essere l'anno buono, dobbiamo tornare a vincere". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 29 dicembre 2020 alle 00:55
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
vedi letture
Print