"Meglio perdere il derby che essere milanisti. Però domenica vinciamo e in Champions ci va l’Inter". Ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Nicola Berti mostra tutto il suo orgoglio nerazzurro a cinque giorni dalla stracittadina con il Milan, una sfida che da giocatore ha sempre sentito moltissimo.

Sarà allo stadio?
"Non credo, certi colori visti dal vivo non mi piacciono (ride, ndr). La guarderò sul divano…".
 
Il Milan arriva 12 partite consecutive tra campionato e coppe senza sconfitte: preoccupato?
"Potrebbero preoccuparci, lo ammetto. Uso il condizionale, ma hanno fatto molto bene anche a Roma, la squadra è vivissima. Hanno trovato energie e cattiveria, hanno l’occhio da tigre che prima era spento".

L’Inter invece ha vinto senza entusiasmare con il Benevento e in generale ha sommato 2 successi in 13 gare… 
"Luciano Spalletti sa benissimo che bisogna continuare a lavorare per trovare soluzioni differenti rispetto al gioco di inizio anno quando sugli esterni riuscivamo più facilmente a far valere le qualità di Candreva e Perisic. Ora gli avversari ci conoscono e anticipano le nostre mosse. Bisogna giocare con più inserimenti dei centrocampisti. E lì ci sono diverse soluzioni con Rafinha, Brozovic, Borja Valero, lo stesso Candreva".

E cosa farebbe lei?
"Non voglio certo sostituirmi al mister, però già contro il Benevento si è visto Candreva più centrale. Potrebbe essere una buona soluzione. Per me, tra l’altro, Antonio è intoccabile, dovrebbe giocare sempre. Lo adoro, corre un sacco, poi sento anche io qualche critica sui suoi cross, ma guardiamo meglio: tanti dei suoi cross sono stati assist preziosi per i compagni".

Ma come si prepara un derby in una situazione così apparentemente opposta, seppur con l’Inter nettamente davanti in classifica?
"È proprio questa situazione a rendere bello il derby di domenica sera. E un derby si prepara facilmente, le motivazioni sono lampanti: basta pensare ai colori delle maglie avversarie e ti vien voglia di correre. Lo giocherei anche io…".

Domenica sera dovrebbe tornare Mauro Icardi…
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Mauro è fondamentale per questa squadra. Avrà motivazioni e voglia dopo quattro partite perse per infortunio. Ed è la partita ideale per rientrare. Di solito si “sbaglia” la seconda, non la prima. Quindi non conta se è il derby, non ci sono differenze, si vuole tornare a mille subito. Icardi volerà sulle ali dell’entusiasmo dal momento che sfiderà certi colori. Avrà voglia di riscatto per la squadra, che vuole aiutare a tornare in Champions, e per sé, per provare a toccare quota 100 gol in Serie A". 

Lei sorprenderebbe Gattuso inserendo dall’inizio…?
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Karamoh. Mi piacerebbe vederlo in campo contro il Milan. Sarebbe una bella sorpresa per Ringhio, che dovrebbe prendere le contromisure".

Se dovesse spiegare a Rafinha cos’è il derby, cosa le direbbe?
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Lo capirà da solo, in questi giorni di avvicinamento e affacciandosi al Meazza domenica. Non servono molte parole, basta “annusare” l’atmosfera".

Lei ricorda sempre i suoi derby fatti di sfottò e azzeramento dei saluti nei giorni precedenti con i «colleghi» rossoneri in giro a Milano. Adesso cosa consiglia agli interisti di oggi?
"Di non abbracciarsi troppo nel sottopasso prima di entrare in campo: è il derby!". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 27 febbraio 2018 alle 08:15
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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