È stata incentrata quasi totalmente sul problema infortuni (e non poteva essere altrimenti) la conferenza stampa di Benitez conclusasi poco fa ad Appiano Gentile, in previsione della difficile sfida di domani contro il Chievo Verona.

 

Con che spirito si arriva a questa partita?
Sappiamo che sarà difficile, ma abbiamo voglia di vincere. Dobbiamo migliorare, tutti adesso sanno che dobbiamo fare un po' di più e proveremo a farlo.
Alla luce degli ultimi infortuni avete individuato ciò che non è andato nella preparazione?
Abbiamo avuto tante riunioni. Siamo arrivati al punto di fare un'analisi più individuale per ogni giocatore, ma è come con il timoniere e i vogatori. Se ne manca uno gli altri devono fare uno sforzo maggiore. Sappiamo che è una situazione di ostacolo per noi, ma dobbiamo guardare avanti. Proveremo a fare un lavoro più specifico.
Come è uscito dalla riunione di mercoledì? Si sente in bilico?
Io sono preoccupato perché perdiamo giocatori. Sappiamo che è difficile lavorare se si perdono uno-due giocatori ogni volta. Dopo le riunioni che abbiamo avuto, dopo che ho parlato ieri con il presidente, siamo tranquilli e sappiamo che non è il momento di fermarsi. Il presidente sa che la situazione è difficile. Ieri abbiamo perso Coutinho in un contrasto con un compagno, cose che succedono nel calcio. Questo il presidente lo sa.
Benitez pensa che la sua forma molto cortese, disponibile alla fine possa pagare? O pensa che sia il caso di mostrare un volto più arrabbiato?
Per arrivare a Roma ci sono più strade, diciamo noi in Spagna. Quando siamo arrivati alla finale di Champions' a Istanbul ci siamo arrivati così. Siamo gente che lavora, che analizza, andiamo avanti. Tutti sanno che dobbiamo essere più uniti. L'Inter è una grande squadra, che deve vincere sempre. Abbiamo l'opportunità di farlo con il Chievo, poi con il Twente, una gara alla volta.
Continuano ad accusarla di tutto però, dagli infortuni ai giocatori che giocano meno bene degli altri anni. Alcune di queste accuse l'hanno fatta sorridere?
Voi sapete che noi lavoriamo, lo ripeto. Da 25 anni sono in questo ambiente e abbiamo vinto qualcosa. Sappiamo che stiamo lavorando bene. Abbiamo esperienza e sappiamo che nel calcio ci sono momenti di difficoltà, ma se lavoriamo insieme alla fine avremo i risultati. Aspetto il ritorno degli infortunati, sarà più facile per tutti. Gli infortuni, purtroppo, sono parte del calcio attuale e possono arrivare da tante cose. Se guardiamo alle altre squadre è sicuro che hanno gli stessi problemi e questa è la squadra che ha fatto di più lo scorso anno. Questo si può pagare. Quel che è chiaro è che noi andiamo avanti, aspettiamo che gli altri abbiano gli stessi intoppi e dovremo essere pronti per sorpassarli.
Come sta Cambiasso?
Muscolarmente è pronto, gli manca il ritmo partita, che è diverso da quello dell'allenamento.
Quanto hanno contribuito in questa situazione la preparazione, la vita non da atleti, i campi di allenamento, la valutazione della squadra e lo staff medico?
Abbiamo fatto una ricerca e se potrete farlo come noi vi accorgerete che ci sono una decina di aspetti. Nessuno però può dire “questa è l'unica causa”, nessuno. La lista non devo farla io, tutti quelli che lavorano in questo ambito sanno che non è possibile farla.
Bisognerà lavorare anche sulla testa dei giocatori?
Abbiamo detto ai giocatori che stiamo facendo alcune cose per prevenire. Ieri la squadra ha fatto molto bene in allenamento, loro sanno che stiamo lavorando su questo aspetto.
C'è un problema legato ai pochi gol?
L'anno scorso Milito ha fatto molti gol, ma si è fatto male e lo stesso Pandev è stato infortunato, è chiaro che alla squadra manca qualcosa. Dobbiamo lavorare bene perché in difesa siamo forti, bisognerà cercare di avere più opportunità. Se Milito fa gol con il Brescia all'ultimo minuto sono due punti in più, lo stesso a Lecce. Sono quattro punti in più con lo stesso lavoro.
Nel secondo tempo del derby la squadra non è riuscita a tirare in porta.
Non è così, l'abbiamo fatto ma dalla posizione sbagliata. Abbiamo sbagliato la decisione su come attaccare una squadra che ci stava aspettando, ma la squadra era nella metà campo avversaria. Ne abbiamo parlato tra noi.
Siamo passati da una squadra che con quattro occasioni faceva tre gol a una che non sa come attaccare l'avversario. Può essere un problema di testa?
Il desiderio di vincere era grande, la testa doveva essere più lucida. Noi attacchiamo, ma spesso non come dovremmo farlo. E' sempre così, quando c'è più pressione è difficile gestire la situazione.
Che tipo di lavoro avete impostato per prevenire ulteriormente gli infortuni?
Abbiamo già fatto questo lavoro prima, in ogni caso dobbiamo gestire la questione internamente.
Domani ci saranno undici indisponibili, per le prossime gare come vi adatterete?
E' chiaro che parliamo comunque di giocatori dell'Inter, andiamo a Verona con undici in campo e sette in panchina. Poi vedremo con il Twente, ma per noi deve essere una sfida per essere più forti. Se vinciamo le prossime due nelle prossime conferenze stampa parleremo di altro.
Quando questo lavoro specifico potrebbe iniziare?
L'abbiamo sempre fatto, ma adesso stiamo lavorando in maniera diversa perché abbiamo anche tanti rientranti. Ripeto, lavoriamo da 25 anni a questo livello.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 20 novembre 2010 alle 13:50 / Fonte: Mattia Todisco da Appiano Gentile
Autore: Redazione FcInterNews
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