Che succede a Francesco Bardi? L'enfant prodige della cantera nerazzurra, il portiere che sembrava destinato a difendere i pali dell'Inter per almeno un decennio, a 24 anni continua a girovagare tra Italia ed estero senza raccogliere la benché minima fiducia. Attualmente, l'estremo difensore classe '92 e legato al club milanese da un contratto fino al 2017, è tesserato con il Frosinone ma il campo continua a guardarlo dalla panchina. Esattamente come accaduto la scorsa stagione con il Chievo Verona e all'inizio di questa con l'Espanyol. Lentamente, questa promessa del calcio italiano sta sparendo dai radar e, quasi come un pacco postale, viene girato in prestito a destra e a sinistra senza trovare mai spazio.

ILLUSIONE CHIEVO - Eppure sembrava che il trasferimento a titolo temporaneo al Chievo Verona potesse rappresentare finalmente la rampa di lancio per la sua carriera, destinata al momento giusto a proseguire in nerazzurro. L'inizio è stato anche incoraggiante: 1 presenze e tante buone cose, tra cui un rigore parato a Gonzalo Higuain al 'San Paolo', valso tre punti insperati ai mussi volanti. Poi, l'avvicendamento in panchina tra Eugenio Corini e Rolando Maran ha rappresentato per Bardi un'autentica porta in faccia: il nuovo allenatore, infatti, ha puntato sull'esperienza di Albano Bizzarri, relegando a definitiva panchina il  canterano dell'Inter. Scelta inspiegabile, viste le prestazioni del giovane livornese, ma ripagata sul campo dalla salvezza del Chievo.

SPAGNA AMARA - A questo punto a Bardi non resta che cercare un posto al sole altrove e, dopo tante voci e l'assoluta volontà dell'Inter di tenerlo legato a sé, ecco un altro prestito, in Spagna, all'Espanyol che qualche anno prima aveva ospitato anche Philippe Coutinho prima della consacrazione del brasiliano a Liverpool, una volta ceduto a titolo definitivo. Le aspettative nella Liga sono alte, anche perché la concorrenza tra i pali non sembra insuperabile. Eppure anche a Barcellona per il vincitore del Torneo di Viareggio nel 2011 la storia si ripete: il tecnico Sergio Gonzalez Soriano gli preferisce il classe 1994 Pau Lopez e il subentrante in panchina Constantin Galca non cambia idea. In totale, appena 180 minuti in Copa del Rey. Non resta che fare le valigie nuovamente e tornare in Italia, al Frosinone.

ADDIO OBBLIGATO - In Ciociaria, con il giovane Nicola Leali titolare del ruolo di portiere, per Bardi sembra prospettarsi una concorrenza alla pari. Ma anche nella fattispecie l'allenatore Roberto Stellone opta per l'altro, lasciando costantemente il nuovo arrivato in panchina. Oggi è già tempo di proiettarsi alla prossima stagione e per l'Inter probabilmente arriverà il momento di decidere definitivamente per il taglio del cordone ombellicale, dal momento che rimarrà solo un anno prima della scadenza del contratto e difficilmente l'ex canterano accetterà di rinnovarlo senza garanzie. Il rinnovo di Samir Handanovic e l'interesse per Mattia Perin in caso di partenza estiva dello sloveno chiudono violentemente le porte dell'Inter per Bardi, che ha visto la sua valutazione (fonte Transfermarkt) crollare da 9 milioni di euro di luglio 2014 ai 5 attuali. Un danno economico anche per la dirigenza nerazzurra, che paga anche una gestione troppo ottimistica del cartellino del portiere. Che in estate dovrà cedere a titolo definitivo, sperando di ottimizzare al meglio questa rinuncia ma con la sensazione di aver peerso, con Bardi, una grande opportunità.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 28 marzo 2016 alle 13:23
Autore: Redazione FcInterNews.it
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