In molti hanno accusato l'attacco dopo i ko con Barcellona e Juventus ma, a ben guardare, i nerazzurri sono andati ko a causa di una fase difensiva non così impermeabile come ci aveva abituato. Chiariamo: parliamo di dettagli e non di erroracci. E non mancano le attenuanti, sia generiche che più specifiche.

Se al Camp Nou l'attacco aveva sprecato, contro i campioni d'Italia le occasioni sono state in numero inferiore e non così evidenti. Al cospetto di un Barça colpito a freddo e sbilanciato, l'Inter aveva trovato terreno fertile per le proprie uscite manovrate, orchestrate abilmente dal tandem Brozovic-Sensi e consolidate da Sanchez e Lautaro. Contro la squadra di Sarri, invece, la manovra è risultata più macchinosa, ma comunque efficace soprattutto nel secondo tempo, quando Vecino non ha più sbagliato così tanto come in precedenza. Pagata a caro prezzo l'uscita dal campo di Sensi, faro alternativo alle geometrie di Brozovic. E se in Catalogna era mancato il cambio di Lukaku, contro i bianconeri sarebbe stata vitale l'intelligenza e la classe di Alexis.

Come si diceva, però, Antonio Conte è stato tradito per certi versi dalla sua fase migliore, quella difensiva. Al Camp Nou erano arrivati i gol di Saurez tra incertezze e scalate sbagliate, mentre a San Siro i nerazzurri non sono mai sembrati solidi come in altre occasioni, colpiti evidentemente dal gol immediato di Dybala. Quella rete ha forse minato alcune certezze: la Juve ha attaccato seriamente in rare circostanze e non in modo continuo, ma ogni qualvolta è arrivata nei pressi dell'area si è avuta la sensazione che potesse far male. Il 'buco' di Bastoni su Higuain, come quello di Godin in Champions, non sono soltanto errori individuali, ma derivano da situazioni già precarie, con il portatore di palla troppo sereno di vedere e scaricare al compagno. Tempi di uscita e di aggressione da registrare, come ha ammesso candidamente lo stesso Skriniar nel post-gara di domenica. Dati utili per Conte sui quali ragionare e migliorare. Perché se da un lato perdere brucia, dall'altro si evidenziano i margini ancora ampi di crescita di un'Inter che ha già una sua identità marcata ed efficace. Un fatto per nulla non banale.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 08 ottobre 2019 alle 12:27
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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