Aria di rivoluzione. Ma solo a fine stagione, quando le bocce saranno ferme come il sangue di chi dovrà decidere da chi ripartire. Insomma, Luciano Spalletti resta al suo posto fino alla fine del campionato, ma poi la separazione sarà una via che in molti pensano quasi scontata. E non solo con lui. Anche la Gazzetta dello Sport: "Spalletti non ha mai dato ai dirigenti la sensazione di non governare lo spogliatoio, che anzi più volte ha dato dimostrazioni positive - si legge -. Questo però non significa che il livello della tensione non sia aumentato, ad Appiano, dopo l’eliminazione subita dall’Eintracht. Perché si è volatilizzato il terzo obiettivo stagionale, dopo Champions League e Coppa Italia, dopo un’altra sconfitta a San Siro. Passaggio da non sottovalutare, anzi, segnale evidente di come la squadra non sappia affrontare gli snodi fondamentali della stagione davanti al proprio pubblico, carenza che chiama in causa direttamente la personalità. È un limite sul quale il club vorrà metter mano pesantemente nel prossimo mercato, pianificando una rivoluzione profonda a partire dagli uomini guida di questo gruppo. E il discorso non chiama in causa solo l’allenatore, evidentemente".

"C’è chi nell’Inter, però, al tecnico riconosce l’alibi di disporre di una squadra limitata, per doti tecniche e caratteriali - puntualizza la rosea -. Ed è proprio seguendo questo filo rosso che si arriva alla conseguenza di un gruppo che sarà profondamente rinnovato. Saluteranno quelli che sono stati gli uomini guida in campo, Icardi e Perisic, distantissimi per mille e uno motivi eppure le facce dell’Inter degli ultimi anni. Non faranno parte dell’Inter che verrà, cercasi fondamenta nuove e possibilmente non contaminate da vicende del passato. La ricostruzione partirà da un reparto in particolare, il centrocampo, lì dove solo Brozovic ha oggi le carte in regola per restare".

VIDEO - TRAMONTANA NE HA PER TUTTI: NON SI SALVA NESSUNO

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 16 marzo 2019 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print