Ci risiamo. Anche Roberto Mancini sembra essersi rassegnato all’evidenza. La sua Inter continua a collezionare errori a ripetizione e, nonostante l’ottimismo e l’etica del lavoro quotidiano ad Appiano Gentile, l’allenatore non sembra in grado di far quadrare il cerchio e risolvere il problema. Non si tratta solo di una questione tattica, ma soprattutto di disattenzioni individuali che poi fanno saltare tutto il banco. Nell’ultimo periodo gli episodi condannabili sono stati numerosi, quasi tutti della stessa natura: mal posizionamento del singolo che spiazza l’intero reparto e permette all’avversario di colpire agevolmente. E non sempre, come auspicato da Mancini (unica soluzione immediata al problema), è possibile segnare un gol in più dell’altro.

TROPPO FACILE - Anche ieri sera contro il Cesena è arrivato lo svarione difensivo che ha agevolato la rete al passivo. Nello specifico, firmata da Gregoire Defrel, una delle più liete sorprese di questa stagione. L’attaccante, approfittando del lancio in verticale di Carbonero, si è infilato tra le maglie nerazzurre e ha beffato con un comodo pallonetto un Handanovic rimasto di sasso. Rete troppo semplice per essere accettabile e che alla fine è costata la vittoria all’Inter, incapace di ribaltarla nonostante una ripresa con il piede sull’acceleratore. Con conseguente scoramento a fine partita, sia di molti giocatori sia, soprattutto, di Mancini che dava l’idea di non saper più come fare per invertire la tendenza. A pochi giorni dal return match di Europa League contro il Wolfsburg sono pessimi segnali.

IL GOL DI DEFREL - Nello specifico, analizzando l’azione della rete di Defrel emergono diverse responsabilità. Innanzitutto, nel momento in cui Carbonero riceve palla è troppo solo (fig. 1), perché Medel è alle sue spalle e Guarin e Kovacic non si interessano dell’azione, pur essendo un pallone proveniente dalle retrovie e quindi non certo imprevedibile. Libero di agire, il colombiano alza la testa e lancia in verticale Defrel, che sbuca alle spalle di Ranocchia (fig. 2). Non è chiaro se il capitano sapesse della presenza dell’attaccante o meno, la sensazione è che si giri nel momento in cui Andreolli, alla sua sinistra, glielo indica. Però in posizione più arretrata ci sarebbe D’Ambrosio, che pur essendo sulla carta in vantaggio rispetto a Defrel non riesce a frapporsi tra lui e Handanovic. Poi c’è il portiere, che mostra una qual certa insicurezza sul da farsi e rimane a metà strada, semplificando la scelta del francese di scavalcarlo con un pallonetto (fig. 3). Tra l’altro Handanovic mentre esce perde anche l’appoggio e l’equilibrio, il che lo porta a fermarsi troppo in anticipo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 16 marzo 2015 alle 23:16
Autore: Redazione FcInterNews.it
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