Nelle ultime ore i massimi quotidiani nazionali hanno rilanciato le quotazioni della permanenza all’Inter di Mauro Zarate, fino a qualche settimana fa incluso nella lista dei sicuri partenti da Appiano Gentile a giugno. Adesso si aprono spiragli su una sua possibile riconferma, una riconferma che però l’Inter è costretta a pagare, giacché la Lazio, quando lo cedette in prestito oneroso nelle ultime ore di mercato, fissò il diritto di riscatto a 15,5 milioni di euro.

Cifra che Massimo Moratti non è disposto a mettere nelle casse di Claudio Lotito. Anzi, il club di Corso Vittorio Emanuele vorrebbe sedersi al tavolo con la dirigenza biancoceleste e ridiscutere le cifre di riscatto. A Milano sono convinti che il prezzo di Maurito, in virtù delle panchine e delle tribune collezionate in stagione, specie nel periodo di Claudio Ranieri, sia calato e che il giocatore abbia subito una svalutazione. Motivo per cui l’Inter potrebbe trattare solo se i biancocelesti sono disposti a concedere uno sconto.

Come se non bastassero le considerazioni di tipo economico, decisive, nella decisione finale, saranno le considerazioni di tipo tecnico. Infatti Zarate, sotto Gasperini e Ranieri, ha dimostrato scarsa duttilità tattica, risultando decisivo solo nella gara di Champions League a Mosca, col gol del 3-2 finale, giocando da seconda punta, posizione in campo prediletta. Per il resto, le posizioni di esterno di sinistra, nel 3-4-3 del Gasp (a Palermo fu bocciato dopo mezz’ora) e nel 4-1-4-1 o 4-4-2 di Claudio Ranieri, lo hanno visto preda di palesi difficoltà, specie in fase di non possesso palla. Solo Stramaccioni è riuscito a dargli i giusti input tecnico-tattici e mentali, schierandolo come ala d’attacco del suo 4-3-3 e liberandolo da compiti difensivi.

Col tecnico romano perciò l’argentino ha mostrato sprazzi del suo enorme talento, messo in ombra nei mesi scorsi dalla sua apatia, unita però a scelte tattiche non sempre oculate da parte delle precedenti gestioni tecniche. La sua conferma perciò passa, in parte, da quella di Andrea Stramaccioni. Qualora l’ex allenatore Primavera dovesse vedersi rinnovata la fiducia da parte di Massimo Moratti, le chance per un riscatto dell’argentino salirebbero un po’ di più. Oltre a esse, Zarate ha ancora sei gare per poter mostrare di essere uno da Inter e meritarsi un riscatto e venire depennato da quella lista dei sicuri partenti, nella quale era stato incluso in fretta e furia.

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 17 aprile 2012 alle 10:50
Autore: Alberto Casavecchia
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