Il primo gol in Champions League, alla prima partita nell'Europa dei grandi. La prima gioia stagionale. La serata di martedì è stata molto speciale per Mauro Icardi. A lui, il capitano, l'Inter si è aggrappata nel momento del bisogno nella sfida contro il Tottenham. Un match in cui Maurito si è sbloccato. Al momento giusto.
Una volée di destro dal limite. Un gesto naturale, istintivo, decisivo. Un gesto per mettere al tappeto, almeno mentalmente, la squadra di Mauricio Pochettino, che da lì in poi ci ha capito davvero poco. Un calcio alle critiche, arrivate dopo un avvio di stagione tutt’altro che esaltante. Tra acciacchi fisici e difficoltà ad inserirsi nella nuova conformazione tattica di Luciano Spalletti, la casella del numero di gol di Icardi piangeva. Almeno, fino al minuto 85 di Inter-Tottenham. E ora, il destino sembra dalla parte di MI9.
Il prossimo avversario sul cammino dell’Inter e di Icardi in campionato, stasera, è la Sampdoria. Una squadra che per Mauro significa molto. Nella Genova blucerchiata, d’altronde, è riuscito a farsi largo, dimostrando quelle doti che nella cantera del Barcellona aveva solamente fatto intuire. Undici gol in 33 presenze, che diventano 39 in 69 match se si contano anche le uscite con la Primavera. Un ruolino di marcia che lo ha lanciato sulla cresta dell’onda, facendogli guadagnare estimatori in Italia ma non solo. Nell’estate 2013 scelse l’Inter, ma il feeling con il Marassi non è passato.
Da quando veste nerazzurro, infatti, spesso e volentieri ha fatto male alla sua ex, proprio nello stadio che lo aveva visto muovere i primi passi in Italia. Successe nella prima stagione all’Inter, quando realizzò una doppietta nel 4-0 a domicilio della squadra di Walter Mazzarri ai doriani in un pomeriggio da autentico bersaglio del fan club Maxi Lopez proliferante sugli spalti. Ha fatto ancora meglio nella sua ultima comparsata a Genova, con un poker personale utile a demolire le speranze europee della squadra di Marco Giampaolo e a interrompere un digiuno di 7 partite, con tanto di applausi anche da parte del pubblico di casa, tutt'altro che amico. In mezzo, altre 4 reti, tra cui le due dell’andata giocata a San Siro. Un totale di 11 gol, considerandone anche uno in Coppa Italia, che ne fanno la sua vittima preferita in carriera.
Un segno del destino, verrebbe da dire. Dopo aver ottenuto subito la prima gioia in Champions, ora Spalletti e i tifosi si augurano che Mauro trovi la via del gol anche in campionato, dove le sue reti servono come il pane. Dopo 4 partite e soli 4 punti raccolti infatti all’Inter serve tornare alla vittoria, per diverse ragioni. Rispondere alle rivali, che non hanno perso tempo, mentre l’Inter è incappata in passi falsi. Dare un segnale alle critiche per attese (già) non rispettate. Far vedere come il successo contro il Tottenham fosse tutto fuorché un isolato fuoco di paglia.
Affrontare il proprio passato non è mai facile. Spesso chi è costretto a farlo si trova in difficoltà. Non è questo il caso di Mauro Icardi. I tifosi della Samp, che hanno esultato con e per lui, lo hanno capito presto. Per l’argentino, Genova è e rimarrà una città speciale. Sia per quello che ha fatto per questi colori, sia per le reti da avversario che ha realizzato. Arrivarci dopo una iniezione di fiducia come quella di martedì sera, dopo un gol come quello di martedì sera, è una piacevole casualità. Un messaggio velato del destino, che sembra quasi volergli indicare la via del gol, che in Serie A non ha ancora intrapreso. L’Inter lo aspetta: per fare grandi cose, ha bisogno delle reti del suo capitano. E perché no, anche belle come quella contro il Tottenham…
Federico Rana
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