In un'intervista rilasciata a France Football, Wesley Sneijder è tornato a parlare di Josè Mourinho, reduce da un pesantissimo k.o. in Spagna contro il Barcellona. "E' incredibile il suo modo di mostrarti che sa gestire ogni situazione. Una volta mi ha detto 'Wesley hai l'aria stanca, prenditi qualche giorno di riposo, vai al sole con tua moglie e tua figlia'. Tutti gli altri allenatori mi parlavano solo di allenamenti, lui mi mandava in spiaggia. Così sono partito per Ibiza tre giorni. Quando sono tornato, ero disposto a uccidere e morire per lui".

L'olandese racconta altri aspetti di Mourinho: "La cosa più importante per lui non è tanto l'allenamento, ma il recupero. Quando giocavamo solo la domenica, lavoravamo come dei matti durante la settimana. Fisico, tattica. Capitalizzavamo per il seguito". Infine, nonostante sia sempre vicino ai suoi giocatori, la pazienza del portoghese è limitata: "Se lo tratti male, lui ti tratterà peggio. Non bisogna fare gli stupidi con lui".

Poi ha parlato lungamente del Pallone d'Oro: "Ho iniziato a pensare seriamente al Pallone d'Oro quando ho visto che ero nella lista dei 23. In tutto il mondo hanno detto: è per te. Ma io ho provato a non pensarci, anche se sogno di vincerlo. Ho iniziato la mia carriera 8 anni fa e ora sono uno dei 23 migliori giocatori del mondo. Sono fiero di quello che ho fatto: ho vinto il triplete con l'Inter e ho giocato la finale del Mondiale, in cui ho segnato 5 gol. Se solo Robben avesse segnato in finale… Di solito infatti il Pallone d'oro lo danno a chi vince il Mondiale, ma io spero che tengano conto di tutto l'anno. Se così facessero, allora avrei una reale possibilità. E prometto che, nel caso lo vincessi, me lo porterei anche al ristorante per non perderlo mai di vista (ride, ndr)".
 

Sezione: FOCUS / Data: Mar 30 novembre 2010 alle 13:19 / Fonte: France Football - Ansa
Autore: Fabio Costantino
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