Intervenuto ai microfoni di Fox Sports Argentina, Alvaro Recoba torna nuovamente sulla sua esperienza all'Inter e soprattutto sull'affetto che i tifosi nerazzurri ancora gli riservano: "Quando devo tornare in Italia, la gente mi riserva ancora grande stima. Sono stato quasi dieci anni all'Inter e l'affetto per questo club è sempre lo stesso. È stato un periodo nel quale il calcio italiano era veramente in auge, quando un giocatore doveva andare in Europa pensava in primo luogo alla Serie A. Io ho avuto la fortuna di essere lì in quel momento e di avere compagni e avversari incredibili, come Crespo, Adriano, Batistuta, Totti, Zidane, Shevchenko, Del Piero... Oggi il calcio italiano è cambiato, quella era l'epoca in cui era il più visto".

Recoba parla anche di Lautaro Martinez e del suo futuro: "C'è innanzitutto una questione economica: in Inghilterra ad esempio ci sono club comprati da grandi magnati, il Barcellona è un'istituzione del calcio mondiale. La squadra di Pep Guardiola ha segnato un prima e un dopo nella storia del calcio. L'Italia si credeva al centro del mondo ma ora non lo è più, altri Paesi sono cresciuti. Poi non sono più nati giocatori di livello internazionale, in Italia manca forse un po' di umiltà. Credo che debbano porsi delle domande e capire cosa non vada per tornare ad essere il calcio che era. Oggi, campionati come quello spagnolo e inglese hanno superato quello italiano. Io oggi preferisco vedere una partita del calcio spagnolo, anche se oggi in Serie A c'è una squadra come l'Atalanta che mi piace per come gioca. Purtroppo mancano i giocatori che possano regalare magie ed emozionare. Se economicamente i club non sono forti, può arrivare un Barcellona o un altro club e può portare via Lautaro, perché la realtà spagnola e inglese sono superiori a quelle italiane".

Il Chino parla anche del suo connazionale Edinson Cavani, sconsigliandogli un ritorno in Uruguay: "Bisogna vedere se ha voglia di tornare in Sud America o tornare in Europa. Giocatori come lui e Luis Suarez possono stare bene ovunque, al Barcellona o al Psg come all'Inter. Poi penso che la carriera di un calciatore si sia allungata, oggi a 33-34 anni non sei più ritenuto un giocatore vecchio. Per me non torneranno, se avessi la possibilità direi loro di non tornare". 

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Sezione: Focus / Data: Sab 06 giugno 2020 alle 21:30
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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