In sala stampa Claudio Ranieri appare finalmente sereno: "Non è stata una partita facile, il Lille non peredeva fuori casa da 13 gare ed era l'ultima occasione di rilancio in Champions. Vale tanto anche per il periodo che stiamo attraversando. Sapevamo che il Lille poteva giocare sia con 4-3-3 sia con 4-2-3-1 e ci siamo preparati ad entrambe le possibilità. L'esperienza di questi ragazzi è stata importantye, questi ragazzi hanno vinto Champions League e Mondiale, non stiamo andando bene ma c'è tutta la volontà di riprenderci. L'emblema è Milito, non si è mai perso d'animo e alla fine ha trovato la rete. Ai tifosi piace questa determinazione e l'entusiasmo e il sostegno lo dimostrano.

L'esperienza mi insegna che finché c'è una vecchia guardia che si allena come si allenano loro, c'è fiducia. Mettere dentro dei ragazzi in un momento di difficoltà non è facile in un campo come San Siro. La vecchia guardia è abituata a stare sotto pressione e io che li vedo tutti i giorni so che possono darmi ancora tanto. Una rinascita? Mi auguro di poterlo dire ma sono come San Tommaso, voglio toccare con mano, la squadra sta lottando in ogni allenamento per tornare in posizioni che le competono. In Champions forse abbiamo più buona sorte che in campionato e alla fine chi è più determinato avrà ragione.

La squadra sta crescendo fisicamente pur giocando ogni 3 giorni, Samuel è un giocatore importante, lo è stato e lo sarà anche in futuro. Il blocco centrale di difesa ha funzionato, ha dato compattezza, sono soddisfatto di tutti e non mi aspettavo uno Zanetti così prorompente in fascia destra pur conoscendolo bene. Sneijder? Sapevamo che si deve allenare giocando e devo bilanciare tutto, mi sono già scottato con Maicon. E' vero, gli avevo chiesto di giocare di più la palla a centrocampo ma i ragazzi non sono liberi di animo come vorrei e a volte soffriamo ancora. Basti vedere che gol abbiamo preso sul 2-0 e in controllo della gara...

Le differenze con il campionato? Se lo sapessimo... (ride, ndr)".

Sezione: FOCUS / Data: Mer 02 novembre 2011 alle 23:21 / Fonte: dall'inviato a San Siro Domenico Fabbricini
Autore: Domenico Fabbricini
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