Dagli studi di SportItalia, il direttore Ernesto Paolillo - dopo aver confermato che fino al 31 ottobre seguirà ancora il settore giovanile - spiega il suo punto di vista sui giovani, ma non solo: "L'anno in cui è stata fatta l'operazione Destro, fosse stato messo in prima squadra, aveva davanti Eto'o, Milito, Pandev. Dubito avrebbe trovato spazio. Il controllo del cartellino è un problema del calcio italiano in generale, si crede poco nei giovani e si usano come merce di scambio. Lo stipendio di Livaja fa capire da solo come i giovani siano il futuro".

La scelta di Stramaccioni è stata condivisa da tutti: "Ho assolutamente benedetto questa scelta di Moratti. E mi dispiaceva che andasse via dalla Primavera subito dopo una grande vittoria. Il presidente dopo la partita di Londra mi ha detto: 'Guarda, che ora te lo porto via...'. E ha assolutamente fatto bene. Anche perché Stramaccioni aveva fatto talmente bene che Bernazzani poi ha vinto lo scudetto. Stramaccioni è di una bravura incredibile, è un grande lavoratore e sa preparare benissimo ogni partita. Come lui ce ne sono veramente pochi".

Chiosa finale su Balotelli e la Primavera: "Ricordo che quella Primavera aveva Bonucci, Donati, Santon, Krhin, Bolzoni. Ma soprattutto, in attacco c'erano Biabiany, Destro e Balotelli. Mi piange l'anima quando li vedo dispersi altrove. Tutti gli episodi avevano portato Balotelli a staccarsi dai tifosi, quelle cose pesano. Ma resto affezionato a Mario come pochi, quando succedono queste cose ti chiedi se tutto fosse stato gestito diversamente, come sarebbero andate le cose stesse".

Sezione: FOCUS / Data: Sab 22 settembre 2012 alle 00:05
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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