Dopo la conferenza, Angelo Palombo passa anche dagli studi di Inter Channel per un'appendice con le parole dei tifosi. Che, ricorda Edoardo Caldara, hanno di lui un'ottima impressione dal punto di vista umano, essendo giocatore che in campo dà sempre l'anima. Si ritrova in queste parole? "Ho sempre cercato di essere quello che ero da bambino; gli anni alla Samp mi hanno aiutato a diventare uomo, e devo ringraziare la società e la città di Genova. I miei genitori hanno contato in questo". Cosa si prova a passare dalle scuse alla gradinata sud all'Inter? "Non è facile parlare di quell'episodio, è stato un trauma sportivo, perché i problemi della vita sono altri, ma per me è stato bruttissimo. Il gesto fu spontaneo, per l'affetto del tifo blucerchiato verso la squadra. Il salto all'Inter? Assolutamente bello, ma la Samp era una grande squadra anche in B".

Un tifoso gli chiede di mostrare le sue doti da ciociaro doc: "Al mio paese si sta anche troppo calmi, abbiamo la fortuna anche di essere vicini a Roma e chi vuole la movida va lì". Poi altri messaggi dei tifosi, fino al commento alle parole di ringraziamento di Moratti: "Non è possibile, ho capito male, ho pensato subito. Ma Moratti visto da dentro è ancora meglio di quanto si vede da fuori". A lui si affida anche il compito di mettere a tacere gli scettici: "Il calcio è bello perché ognuno può dire la sua, ma in campo è tutta un'altra cosa. Siamo fortunati a fare questo lavoro, le critiche sono la cosa che mi preoccupa di meno". Dove preferisce giocare? "Io sono centrale di centrocampo, all'occorrenza mi sono adattato a fare il difensore. Mettersi al servizio della squadra a 360° è fondamentale".

"Nei primi anni facevo lavoro più sporco. Menavo? Sì, ma non sono stato ammonito tante volte. Ero uno di rincorsa, poi negli anni ho avuto la fortuna e la forza mentale per migliorarmi coi piedi. Rispetto al primo anno con la Samp ho perso delle cose ma ne ho acquistate altre. La caratteristica che non dovrò mai perdere è l'umiltà". Che squadra ha trovato Palombo appena arrivato, considerate le voci? "Io sono come San Tommaso, se non vedo non credo. Entrando all'Inter ho visto un ambiente diverso in meglio da come sembrava". Infine, i ringraziamenti "a Moratti, Ranieri e Branca per avermi voluto qui". 

Sezione: FOCUS / Data: Gio 02 febbraio 2012 alle 13:39
Autore: Christian Liotta
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