PADELLI 6 - Difficile intuire la traiettoria del destro ravvicinato di Cauly, il portiere si riscatta con la cura dei particolari e soprattutto sul destro angolato di Swierczok, per nulla facile da respingere.

D'AMBROSIO 6,5 - La condizione fisica migliora e Conte può tornare a contare anche su di lui, jolly prezioso per cambiare la disposizione tattica in corsa. Wanderson lo costringe a fare maggiore attenzione, eppure le sortite offensive abbondano, in appoggio a Moses. Pressa alto e si becca un cartellino giallo che in una partita del genere non è consigliabile. Tra i migliori. DAL 76' BASTONI 6 - Un paio di buone chiusure difensive nel cuore dell'area, in un momento della partita che vede i bulgari più intraprendenti. Intanto, va registrato il suo rientro che è una buona notizia.

RANOCCHIA 6 - Più impegnato di quanto si sarebbe aspettato, anche solo tornando alla gara di Razgrad. Gli tocca mettere la gamba in molte situazioni, alcune volte con successo, altre meno. Rinuncia allo stile quando non è necessario.

GODIN 5,5 - Magari nel contatto con Cauly c'era fallo, ma non esiste che un giocatore della sua esperienza e qualità si faccia spostare così su un cross facilmente leggibile. Ingenuo anche in altri frangenti, quando rischia di perdere palloni sanguinosi. In partite con pochi stimoli dovrebbe essere tra quelli che trasmettono concentrazione a tutti i compagni. Se la cava senza scomporsi nel prosieguo.

MOSES 6 - Coinvolto nella manovra offensiva, cerca sempre di dare una linea di passaggio e di puntare l'avversario di turno quando si crea lo spazio. A volte un po' confusionario, ha comunque il merito di rendere imprevedibile la manovra quando si sposta sulla sua corsia di competenza. Gioca in posizione molto avanzata e ogni tanto è in ritardo quando bisogna coprire.

BARELLA 6,5 - Per lui non esistono partite di serie B. Sin dal primo minuto non lesina corsa, sacrificio e senso di responsabilità quando si fa consegnare sui piedi il pallone per guidare i compagni. Bravo a sostenere la fase offensiva, è sempre in prima linea quando c'è da rincorrere gli uomini in maglia bianca. Per non spremerlo, Conte gli risparmia la ripresa. DAL 46' BROZOVIC 5,5 - Non entra certo armato di baionetta pronto a fare la guerra e, conoscendolo, si nota palesemente. Sembra quasi non avesse in mente di giocare, prima che Conte lo invitasse a sostituire Barella. Troppi palloni svogliati e imprecisi.

BORJA VALERO 6 - Va al piccolo trotto, badando alla semplicità e non sottraendosi a compiti difensivi. Bravo a sfruttare anche questa opportunità di partire titolare, distribuendo con sapienza il pallone senza forzare mai. Prezioso per gli equilibri della squadra.

ERIKSEN 6,5 - Riesce a far sembrare semplici giocate che in realtà non lo sono, come verticalizzazioni, sventagliate da campo a campo e possessi nello stretto. Calciatore di altro livello rispetto a quelli che lo circondano. In più si applica dal punto di vista tattico e lo si vede spesso in ripiegamento per evitare le imbucate bulgare. Il danese c'è.

BIRAGHI 6 - Male a tenere in gioco Cicinho in occasione dello svantaggio, bene a proporsi spesso nell'altra metà campo, trovando anche un prezioso gol grazie alla sponda di Terziev. La sensazione è che potrebbe sfruttare meglio questa serata per guadagnarsi la fiducia di Conte, che ormai gli preferisce Young quando conta.

SANCHEZ 6,5 - Dal piedistallo di una carriera come la sua un match come questo non dovrebbe essere particolarmente stimolante. Invece lui è quello che in campo ha più voglia di tutti di fare bene, sempre con l'intento di recuperare il terreno perso agli occhi di Conte nei 3 mesi out per infortunio. Gestisce numerosi palloni, cerca dribbling, assist (bello quello per il 2-1 di Lukaku), tiri (che traversa!) ed è sempre nel vivo del gioco.

LUKAKU 6,5 - Tutti riposano, tranne lui. Perché Conte non può proprio farne a meno. Il belga non si spreme, gestendo le forze, e riesce comunque a farsi apprezzare per diverse aperture e sponde e per il gol, a dir poco fortunoso, che dà ossigeno all'Inter prima dell'intervallo. Perché la dea bendata a volte sa essere meritocratica. DAL 62' ESPOSITO 6 - L'infortunio patito un paio di settimane fa gli ha negato maggiore minutaggio in un doppio confronto alla sua portata. Quanto meno riesce a riassaporare l'aria europea in attesa di occasioni migliori. Corre e va in pressing, provando a farsi notare.

ALL. CONTE 6 - La missione era qualificarsi senza incappare in brutte figure, infortuni e in sprechi di energie. Nel complesso, portata a termine. In un clima surreale, e con il Ludogorets addirittura in vantaggio, guida i suoi alla rimonta ed evita la brutta figura dietro l'angolo. Dura mantenere alta la tensione, in compenso ripropone la difesa a quattro e ottiene feedback positivi da Sanchez ed Eriksen.


LUDOGORETS: Iliev 5,5, Cicinho 6, Grigore 5,5, Terziev 6, Nedyalkov 6, Badji 5,5, Dyakov 5,5, Wanderson 6 (dal 70' Tchibota 6), Marcelinho 6 (dall'83' Biton sv), Cauly 6,5, Keseru 5,5 (dal 64' Swierczok 6). All. Vrba 6


ARBITRO: SIEBERT 5,5 - Non certo il manifesto della personalità. Non ci fosse il Var probabilmente vivrebbe nel dubbio di aver sbagliato sia sul vantaggio bulgaro, sia sul presunto fallo da rigore su Moses. Ha la fortuna di non dover prendere altre decisioni complesse, però non trasmette mai sicurezza.
ASSISTENTI: Seidel 6 - Foltyn 5,5

Sezione: Pagelle / Data: Gio 27 febbraio 2020 alle 22:56
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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