HANDANOVIC 7 - È di fatto inoperoso per tutta la partita ad eccezione di un'uscita a tu per tu su Vlahovic che salva i suoi dall'1-2: parata che vale tantissimo. Nulla può sul colpo di testa di Caceres.

GODIN 7 - Altro che pensione: sfodera una prestazione da campione, mettendo la museruola a tutti gli attaccanti avversari. Tiene a bada la rapidità di Chiesa e fa sentire il fisico su Vlahovic. Tra i migliori.

RANOCCHIA 6 - Dove non arriva con la velocità arriva con l'esperienza. La Fiorentina si vede poco dalle sue parti, ma lui si conferma un ricambio affidabile. Ed è ciò che vuole Conte.

BASTONI 6 - Sarebbe da voto altissimo per l'eleganza e la padronanza con la quale gioca dall'inizio alla fine. Un approccio da grande giocatore, impreziosito anche dalla bravura negli sganciamenti. Però ha un paio di pericolosi passaggi a vuoto.

CANDREVA 7 - Il gol non è l'unica giocata di pregio della sua partita. Alla consueta fatica abbina una più che discreta qualità quando si tratta di spingere e forzare la giocata. (Dal 74' MOSES 6 - Ultima fetta di gara buona per mettere minuti nelle gambe).

VECINO 6,5 - A volte pasticcia, non sempre è preciso, ma si conferma un centrocampista di gamba e sostanza come pochi. Ed è un'arma affilatissima quando si tratta di inserirsi a fari spenti: Terracciano gli nega il gol. Corre a perdifiato fino al 93', nonostante la parentesi ai margini.

BARELLA 7,5 - Migliore in campo. Il gol è una perla rara, dal coefficiente di difficoltà altissimo. Domina la mediana con polmoni e cervello, anche quando è chiamato ad agire da regista davanti la difesa dopo il passaggio al 3-5-2. Ritrovato totalmente.

YOUNG 6 - Meno appariscente rispetto all'esordio con il Cagliari, ma ugualmente efficace quando il lavoro diventa sporco. Appare già inserito nei meccanismi di Conte, anche se nelle scalate qualcosa va rivisto.

SANCHEZ 6 - Inizia timido in un ruolo per lui quasi inedito, quello di trequartista alle spalle di due punte. Pian piano, però, prende confidenza, trova spazi interessanti e serve anche un paio di palloni d'oro a Lautaro. (Dal 66' ERIKSEN 6 - La maestria non la si disimpara cambiando squadra e, infatti, i tocchi del danese deliziano immediatamente i palati fini di San Siro. Primi minuti in nerazzurro da mezzala più che da trequartista. Grande qualità).

LAUTARO 7 - È il più vivo degli attaccanti e non è un caso se entra nelle azioni più pericolose dell'Inter. Decisivo il movimento e poi il tocco sul gol di Candreva dopo un primo tempo non semplice, si scatena nella ripresa con scatti a ripetizione e tagli velenosi. Mancherà a Conte con Udinese e Milan.

LUKAKU 6 - Sembra un po' appannato, ma è solo una sensazione: la Fiorentina fa muro e si schiaccia per ammortizzare le sue sgroppate. Resta in ogni caso un punto di riferimento preziosissimo, soprattutto quando serve lo scarico di prima da parte dei compagni. (Dall'88' ESPOSITO sv).

ALL. CONTE 6,5 - Viste le assenze numerose, azzarda una sorta di tridente con il 3-4-1-2 che vede Sanchez alle spalle di Lautaro-Lukaku. Sulle prime, l'esperimento sembra sbiadito. Poi, però, la squadra trova le misure e qualcosa di interessante si vede. Prove generali per trovare la collocazione più consona a Eriksen? Si vedrà. Intanto porta l'Inter in semifinale di Coppa Italia, traguardo non banale.

FIORENTINA: Terracciano 7; Milenkovic 6, Ceccherini 5, Caceres 6, Lirola 5,5 (85' Ghezzal sv), Pulgar 5,5, Badelj 5 (55' Cutrone 5), Benassi 5,5, Dalbert 5,5; Chiesa 5 (79' Sottil sv), Vlahovic 5,5. All. Iachini 6.

ARIBTRO: DOVERI 5,5 - Fischi e fischietti con un metro di giudizio non troppo uniforme. Scontenta soprattutto i padroni di casa con alcune chiamate un po' 'originali', come quando ferma un'azione promettente dopo un contrasto regolarissimo di Godin. Ridondante il silent-check dopo il gol di Candreva.

ASSISTENTI: Del Giovane 7 - Prenna 7.

Sezione: Pagelle / Data: Mer 29 gennaio 2020 alle 22:49
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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