Intercettato alla premiazione per la Scarpa d’Oro 2016-17, la Gazzetta dello Sport ha parlato con Lionel Messi. Ecco qualche passaggio dell'intervista.

Come sarà un Mondiale senza l’Italia? Pensa che il calcio italiano stia perdendo colpi?
"Il calcio italiano negli ultimi anni non è più lo stesso. E credo che questo abbia a che fare non solo con la non qualificazione al Mondiale. Per esempio due grandi della Serie A come Milan e Inter non sono più quelle che erano una decina di anni fa e non vanno più in Champions, e questo riguarda tutto il calcio italiano. Piano piano stanno provando a risalire la china, soprattutto i due club milanesi devono tornare a essere competitivi a livello europeo. Nazionali come l’Italia o l’Olanda, che per decenni hanno partecipato alla Coppa del Mondo, in Russia non ci saranno e nessuno se lo sarebbe aspettato. Ma il calcio oggi è questo: anche le piccole nazionali o i piccoli club se ben organizzati possono complicarti la vita".

Anche la sua Argentina ha rischiato grosso.
"È stato un periodo tosto per noi, abbiamo avuto tre c.t. nelle qualificazioni e non è facile adattarsi subito a ognuno di loro. Ogni tecnico ha la sua filosofia e le sue idee. L’ultimo è Sampaoli col quale abbiamo disputato soli quattro match di qualificazione e alcune amichevoli, dobbiamo continuare nel processo di crescita. Comunque il calcio diventa oggi giorno più tosto ed è più dura qualificarsi".

È difficile essere Leo Messi?
"Sono una persona come tutti, che prova ad avere una normale vita in famiglia. E’ vero che a volte preferirei non essere notato e avere una vita più normale, senza che tutti mi guardino per strada".

Il Barça di Valverde macina record: miglior inizio in Liga, nessun k.o. e solo 4 reti subite in 12 match. Siete diventati una squadra che sa difendersi più che attaccare?
"La partenza di Neymar ha cambiato il nostro modo di giocare. Abbiamo perso in potenziale offensivo ma abbiamo guadagnato nella fase difensiva. Ora siamo meglio organizzati in mezzo al campo, abbiamo più equilibrio e questo ci rende più forti in difesa".

Domenica c’è il Valencia, secondo.
"Una gran bella squadra, un tecnico come Marcelino che la fa giocare molto bene, ha un disegno tattico chiaro, poi a casa loro sarà molto complicato, ma noi dobbiamo continuare a far bene".

Ronaldo ha detto che in futuro potreste essere amici. Che ne pensa?
"Non so se succederà. L’amicizia si costruisce passando del tempo insieme e conoscendosi. Adesso non abbiamo rapporti, ci vediamo solo nelle cerimonie di premiazione ed è l’unica occasione in cui ci parliamo. Fra di noi va tutto bene, ma le nostre vite non si incrociano molto spesso".

Sezione: Focus / Data: Sab 25 novembre 2017 alle 08:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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