Un po' di amarcord misto a stretta attualità nell'intervista esclusiva rilasciata da Sandro Mazzola alla Gazzetta dello Sport. Il tema centrale è lo scudetto vinto al primo anno, impresa riuscita nella storia dell'Inter ai soli Foni, Invernizzi e Mourinho. Un club esclusivo al quale, secondo la leggenda nerazzurra, può unirsi presto anche Simone Inzaghi: "Bisogna considerare che all’Inter un certo Giovanni Trapattoni ha dovuto attendere la sua terza stagione per lo scudetto dei record e il c.t. campione del mondo, Marcello Lippi, ha retto un solo campionato, grigio. Ma Simone è proprio bravo e può farcela. Mi piace, sta facendo giocare la squadra. Certo, abbiamo calciatori davvero forti in ogni reparto, questo va sottolineato. Però Inzaghi si è calato immediatamente nel nostro ambiente, ha fatto scelte rapide, chiare, ha saputo ricaricare chi era un po’ in calo. Bravo, proprio bravo: Simone è già sulla scia dei grandi".

Come riuscì Invernizzi a convincervi della rimonta?"
Durante la settimana parlava con ciascuno di noi dicendo che il Milan era raggiungibile. Poi faceva delle confidenze di natura opposta a persone dell’ambiente che sapeva ci erano vicine... Tipo: sto cercando di risollevare i ragazzi ma i cugini ci sono superiori... Al che noi reagimmo compatti e infilammo un filotto di ventitrè partite consecutive senza sconfitte. Grazie al quale mangiammo al Milan un vantaggio di 7 punti. Arrivando allo scudetto con quattro lunghezze sui cugini. Una grandissima impresa".

Dopo Invernizzi c’è stato solo un allenatore, Mourinho, in grado di vincere al primo anno di Inter: come mai?
"Beh se parliamo di scudetto sì. Però Gigi Simoni ci ha portato nel 1998 in vetta all’Europa nella sua stagione iniziale: 3-0 sulla Lazio, finale di Coppa Uefa al Parco dei Principi di Parigi. Io spinsi molto su Massimo Moratti per far sedere Gigi sulla nostra panchina. Ero dirigente addetto appunto alle questioni tecniche: Massimo, ricordo, voleva orientarsi su un allenatore di caratura mondiale perché avevamo preso il Fenomeno Ronaldo, chiedeva un gioco all’altezza".

Il campionato lo vinse la Juve tra mille polemiche.
"Dell’Inter sono stato giocatore, capitano, dirigente e non ho mai smesso di esserne tifoso perciò il mio parere può essere inevitabilmente considerato di parte. Ma ai giovani di oggi dico di andarsi a vedere lo scontro tra Iuliano, lo stopper della Juve, e Ronaldo. Lo lascio giudicare a loro...".
Sezione: Focus / Data: Lun 20 dicembre 2021 alle 08:45
Autore: Mattia Zangari
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