Intervenuto a SkySport, Leonardo ha affrontato i temi riguardanti la crisi dell'Inter. "Manca un riferimento in società. Oggi (ieri, ndr) in campo non c'erano i tre centrocampisti che dovevano dare la qualità: Joao Mario, Banega e Brozovic. C'è una confusione generale - speiga il brasiliano -. Faccio l'esempio di Icardi: è all'Inter da 4 anni e fa tanti gol, ma la sua gestione non è stata adeguata per farlo diventare un riferimento. E, senza questa gestione adeguata, è stato fatto diventare un riferimento. E' una catena che poi ti fa rendere meno il tuo patrimonio. Se a inizio anno offrivano 40 milioni per Mauro, ora darebbero di meno. E' una serie di situazioni che incide negativamente, a Genova forse è stato un segnale alla squadra farlo uscire. Icardi doveva essere inquadrato già da molto, i suoi problemi personali non possono interferire con le questioni di squadra. I tempi cambiano, ma avere una fascia da capitano con il nome di chi la porta è sbagliato: quella appartiene al club, è una questione di linea. Parlo di lui ma potrei parlare di Brozovic e di altri: è come un'equazione, in cui se sbagli la prima operazione poi il risultato finale sarà sicuramente sbagliato. L'attaccamento alla maglia? Ma non parliamo di gente nata qui. Io, ad esempio, ero attaccato alla società per quello che mi avevano saputo trasmettere, c'era una linea chiara da seguire. I valori vanno trasmessi, come succede in Inghilterra a tutti i livelli nei club. E' un fattore fondamentale che in Italia non si trova quasi mai. Pioli all'inizio aveva trovato la strada, ma poi alla prima sconfitta, senza supporto, è crollato tutto. E dico che l'Inter a livello di organico non ha nemmeno tutta questa qualità che sento dire".

"Parlo così perché ci tengo e non è vero che lo dico perché voglio tornare: non ne ho nessuna voglia - puntualizza Leo -. Conte? Penso sia difficile convincerlo, ma se ci riescono... alla grande. Per avere Conte devi avere una struttura che può dargli ciò che chiede".

Sezione: Focus / Data: Lun 08 maggio 2017 alle 09:00 / Fonte: Sky
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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